CAMPI BISENZIO – Cinque personaggi si muovono in un villaggio dove tutto è trasparente. È in arrivo un’invasione, gli intrusi sono alle porte. Perché arrivano? Di chi è la colpa? Sicuramente di Teo; ma cosa ha fatto? E siamo sicuri che l’abbia fatto davvero? Ma soprattutto: chi è Teo? Sarà il debutto de “La prova contraria”, thriller teatrale che porta per la prima volta in Italia l’omonimo testo del pluripremiato drammaturgo svizzero Olivier Chiacchiari, a inaugurare la stagione 2022/2023 del Teatrodante Carlo Monni, con una protagonista d’eccezione: Fiona May. Sipario alzato giovedì 10 novembre alle 21 per lo spettacolo prodotto da Fondazione Accademia dei Perseveranti per la regia di Andrea Bruno Savelli. Sul palco a fianco della May il nucleo storico di attori che da anni animano la scena culturale della Piana Fiorentina – Manola Nifosì, Sergio Aguirre, Luigi Monticelli e lo stesso Savelli – per raccontare la storia di un assedio che tanto somiglia al mondo contemporaneo, tra sovraesposizione da social media e fake news. Spettacolo che andrà in replica venerdì 11 sempre alle 21 (info: www.teatrodante.it).
Alla seconda prova sul palcoscenico dopo “Maratona di New York”, spettacolo coprodotto dal Teatrodante Carlo Monni e debuttato nel 2018 al Todi Festival in cui l’ex lunghista e triplista portava avanti una sfida non solo attoriale ma anche sportiva, correndo in scena per tutta la durata del testo, Fiona May torna in teatro questa volta come attrice pura, in un percorso iniziato con la fiction Rai “Butta la luna”. “C’è un rapporto solido e di stima reciproca tra Fiona e il Teatrodante – spiega Savelli, che ne è anche il direttore artistico – basato su un percorso che stiamo costruendo insieme”.
E parlando dello spettacolo: “La prova contraria è uno di quei testi in cui ti imbatti poche volte, una sorta di puzzle esistenziale che mette a nudo le tematiche irrisolte della nostra società. E questo lo fa mantenendo una suspense degna di un giallo,senza che si metta tuttavia in moto nessuna azione violenta”. Gli intrusi stanno per arrivare al villaggio: cosa vengono a fare? Da questa domanda si muove l’azione: l’organizzazione della resistenza ma anche dubbi, domande, accuse e illazioni che svelano i rapporti ambigui tra i personaggi. “L’idea registica è semplice e spero efficace – dice Savelli – ho scelto di lavorare sul concetto di trasparenza che finisce per rendere invisibili. Davanti al pubblico ci saranno tre case completamente in plexiglas: tutto ciò che contengono è pubblico, come le nostre vite sempre esposte sui social. Tutti osservano ma nessuno riflette su cosa stia effettivamente guardando, e il meccanismo genera rabbia e incomprensioni. L’obiettivo diventa trovare un colpevole per ciò che sta accadendo, e poco importa se non ci sono prove ma solo voci e dicerie”. Info: www.teatrodante.it – 055 8940864 – WhatsApp e Telegram 3463038170 – biglietteria@teatrodante.it