Alda Merini, uno spettacolo al Teatro della Limonaia

SESTO FIORENTINO – In occasione dei quarant’anni dall’emanazione della Legge Basaglia e dei dieci anni dalla scomparsa di Alda Merini, il regista Antonio Nobili rende omaggio alla poetessa dei Navigli, narrandone la quotidianità come fonte inesauribile ed imprevedibile della sua produzione poetica. “Dio arriverà all’alba” sarà in scena sabato 18 e domenica 19 maggio alle […]

SESTO FIORENTINO – In occasione dei quarant’anni dall’emanazione della Legge Basaglia e dei dieci anni dalla scomparsa di Alda Merini, il regista Antonio Nobili rende omaggio alla poetessa dei Navigli, narrandone la quotidianità come fonte inesauribile ed imprevedibile della sua produzione poetica. “Dio arriverà all’alba” sarà in scena sabato 18 e domenica 19 maggio alle 21 al Teatro della Limonaia.

La storia. Una telefonata anticipa un incontro. Da un capo del telefono un professore universitario chiama la sua vecchia e stimata amica Alda Merini chiedendole la cortesia di seguire un giovanotto molto talentuoso che sta svolgendo da parte sua delle ricerche su alcune dinamiche della poesia contemporanea. Inizialmente titubante la Merini accetta la richiesta dell’amico accogliendo il suo assistente a casa in diverse occasioni. Nel suo appartamento, sul pavimento, mozziconi di sigarette, fogli sparsi e lattine vuote stazionano sul tavolo per intere settimane, mentre alle pareti foto, ritagli di giornale, ma soprattutto appunti, tanti appunti e numeri di telefono scritti col rossetto intorno al telefono, pile di libri ovunque e stufette e ventilatori a comporre una sorta di installazione concettuale, il più bizzarro dei salotti intellettuali.