Alessandra Colzi e quella maglia conquistata “centimetro dopo centimetro”: il racconto del suo primo anno da “quasi” professionista

LASTRA A SIGNA – Niente succede per caso. Chi scrive se lo è sentito ripetere diverse volte un po’ di tempo fa. Ecco, niente succede davvero per caso e, per fortuna, questa volta, ha un’accezione positiva. Perché in uno dei periodi più tristi della storia di questo paese, ci permette di raccontare ai nostri lettori […]

LASTRA A SIGNA – Niente succede per caso. Chi scrive se lo è sentito ripetere diverse volte un po’ di tempo fa. Ecco, niente succede davvero per caso e, per fortuna, questa volta, ha un’accezione positiva. Perché in uno dei periodi più tristi della storia di questo paese, ci permette di raccontare ai nostri lettori una storia che è anche un messaggio di speranza. Per il futuro ma anche per chi è “indeciso” su quelli che sono i propri sogni, i propri obiettivi, i traguardi da raggiungere. E’ la storia di Alessandra Colzi, 24 anni e una voce ancora più “giovanile” della sua pur giovanissima età, alla prima stagione da professionista nel mondo della pallavolo.

La maglia è quella del Megabox Volley, squadra di Vallefoglia, in provincia di Pesaro; la categoria è la A2, le origini, lei che è di Lastra a Signa, nel Volley Club Le Signe. Un altro “virgulto” prodotto dalla società che unisce i Comuni di Signa e Lastra a Signa e che, nel ruolo di centrale, si sta ritagliando settimana dopo settimana spazi sempre più significativi. In quella che, lo ricordiamo ancora una volta, è la prima stagione vissuta ai piani alti di questo sport. In un percorso iniziato nel settore giovanile del Volley Club Le Signe, “sempre con lo stesso gruppo di ragazze”, proseguito con la Savino Del Bene in serie C, quindi San Miniato (Under 18), San Michele (B1), Castelfranco di Sotto (Pisa, sempre B1) e infine Pesaro, per il primo vero e proprio anno fuori di casa.

Con emozioni e sensazioni contrastanti, che ovviamente hanno avuto a che fare anche con la particolare situazione che stiamo vivendo. Tutto questo senza dimenticare la laurea in fisioterapia e un futuro da scrivere in quella direzione. “Qui a Pesaro – racconta – è un’esperienza nuova da tutti i punti di vista, “quasi” da professionista. E che da luglio, quando sono arrivata nelle Marche, mi ha consentito di tornare poche volte a casa. Adesso è iniziata da poco la seconda fase, la poule promozione, e noi siamo in testa alla classifica a pari merito con altre squadre. Vogliamo fare bene il più possibile e, perché no, provare a fare il grande salto”.

Fino a oggi, poi, lo spazio per dimostrare in campo quale è il suo valore, ottenuto “centimetro dopo centimetro”, con grinta e determinazione non è mancato: “Ho tanta voglia di giocare anche se mi rendo conto che devo crescere ancora”. Il tempo è dalla sua parte e anche se lo studio ha rappresentato una parte fondamentale della sua vita, adesso è la pallavolo a occuparla a tempo pieno. Poi, in futuro, si vedrà. Ma, a sentirla parlare, quello di “provarci” anche come fisioterapista resta sempre l’obiettivo principale. E noi le auguriamo con tutto il cuore di raggiungere i traguardi che si è prefissata, che siano sotto rete o per quello che ha studiato.