Alessandro Tesi (Alleanza cittadina): “i motivi di una scelta per la città”

CAMPI BISENZIO – Spesso rimproverano ai giovani di non avere le idee chiare su quello che vogliono fare da grandi. Certo questa critica non si può muovere a Alessandro Tesi, classe 1986, impegnato in politica da quando aveva 14 anni, ex presidente del Consiglio comunale e adesso in corsa come sindaco a Campi per la […]

CAMPI BISENZIO – Spesso rimproverano ai giovani di non avere le idee chiare su quello che vogliono fare da grandi. Certo questa critica non si può muovere a Alessandro Tesi, classe 1986, impegnato in politica da quando aveva 14 anni, ex presidente del Consiglio comunale e adesso in corsa come sindaco a Campi per la lista Alleanza cittadina. “L’unica lista civica che si presenta alle elezioni” ci tiene a rimarcare, perché secondo Tesi “quella di Emiliano Fossi che si presenta come nuova forza che raccoglie varie anime, di fatto è una lista del Pd”.

Frazioni, infrastrutture, inceneritore, riapertura al traffico di parte del centro, collaborazione con gli altri Comuni della Piana sono alcuni dei temi che Tesi propone nella sua campagna elettorale, insieme ai suoi 24 candidati, la maggior parte dei quali è nata negli anni Ottanta.

Cominciamo dalle frazioni, cosa pensate di fare in concreto?

“Negli ultimi dieci anni alcune aree sono state del tutto abbandonate e i cittadini di Sant’Angelo, San Donnino si sentono di serie B. Ci rendiamo conto, parlando con la gente, che i bisogni sono di decoro urbano, illuminazione stradale, manutenzione delle strade e dei giardini, sistemazione delle scuole e servizi. Per questo abbiamo studiato un sistema di integrazione della mobilità tra la stazione ferroviaria di San Donnino e quella di Pratignone, la prima sulla linea Firenze-Pisa, la seconda sulla linea Firenze-Pistoia. Si tratterebbe di riorganizzare i tragitti di Ataf, Cap e Lazzi in modo da collegare le due stazioni con un sistema di navette, anche con i centri dei Comuni, in questo caso verso Campi e Calenzano. E’ assurdo tra l’altro che i Comuni della Piana non siano collegati tra loro”.

Rimaniamo sulle infrastrutture, nodo delicatissimo per la Piana

“Si tratta di recuperare progetti già pronti, come il raccordo di Capalle che nel 2003 era stato finanziato e poi abbandonato per acquistare Villa Rucellai. Quanto alle tematiche tramvia, aeroporto, dunque in generale il Pit regionale, credo che si debba per prima cosa chiarire le idee la Regione, poi è inutile affrontare questi temi uno alla volta, bisogna fare un discorso complessivo. E non si possono usare due pesi e due misure: si accetta lo studio Arpat per l’inceneritore che dice che non è pericoloso per la salute, ma poi non si accetta la valutazione, sempre di Arpat, sull’aeroporto che darebbe il via libera alla posizione diversa della pista”.

Quindi no inceneritore?

“No inceneritore e comunque sicuramente non si posa un mattone per costruire un inceneritore fino a quando non si è completamente bonificato e messo in sicurezza la vecchia area”.

Nel centro di Campi, ztl sì o no?

“Abbiamo fatto tre studi di fattibilità con soluzioni diverse, ma tutte prevedono la riapertura del ponte al traffico, in direzione nord verso Firenze. L’area che ha risentito di più della chiusura del centro, infatti, secondo noi è stata quella di piazza Gramsci, che dovrà avere nuovo parcheggio, illuminazione e decoro urbano. Sempre in centro dovrebbe nascere una palazzina, nelle aree dietro l’attuale Municipio, che raccolga tutti gli uffici comunali, liberando le attuali sei sedi, tra i quali ci sono edifici per i quali l’amministrazione paga affitti per circa 600mila euro l’anno.

Sul tema sicurezza quali sono le proposte?

“Aumentare i turni di notte della polizia municipale che ad oggi copre 120 notti. Integrandoci con i corpi dei vigili urbani degli altri Comuni della Piana possiamo arrivare a coprire l’intero anno. Con gli altri Comuni poi dobbiamo studiare altre forme di integrazione dato che le risorse pubbliche a disposizione sono sempre minori: penso ad esempio a un unico dirigente per area di competenza. Come per la programmazione urbanistica, delle infrastrutture, non possiamo continuare a pensare in maniera slegata. La città metropolitana esiste già in embrione, va solo aiutata a diventare reale”.

Passiamo alla campagna elettorale: giudizi sugli sfidanti?

“Parlo di Paolo Gandola e di Emiliano Fossi, che conosco personalmente perché francamente gli altri non li ho inquadrati molto bene. Fossi secondo me può legittimamente cambiare idea ma non si può porre come elemento di discontinuità con la precedente amministrazione dal momento che vi ha ricoperto un incarico da assessore. Poi in questa campagna è stato davvero troppo accomodante, non prende posizione, enigmatico lo definirei. Gandola, come Massimo Lensi prima di lui, è una candidatura espressa dal coordinatore nazionale del Pdl Denis Verdini, quindi calata dall’alto, e non è campigiano. Mi tolgo un sassolino dalla scarpa e rispondo a Alessio Ciriolo, presidente della Fratellanza popolare di San Donnino e candidato nella lista di Fossi. Nessuno dice che la Fratellanza popolare sia legata a qualche partito, anzi: proprio per tutelare la neutralità dell’associazione che rappresenta, se Ciriolo vuole fare il consigliere comunale, che è un’aspirazione legittima, dovrebbe dimettersi dall’incarico di presidente. Quando ho deciso di candidarmi come sindaco, ho lasciato l’incarico di presidente del Consiglio comunale oppure io che sono socio della Misericordia non ho mai assunto incarichi dirigenziali nell’associazione: è una questione di opportunità”.

Guarda l’intervista ad Alessandro Tesi: http://youtu.be/MXjj_jX3goc

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