Alluvione, il grido d’allarme della Pubblica Assistenza di Campi: “Undici mezzi danneggiati e 300.000 euro di danni. Ma non ci arrendiamo”

CAMPI BISENZIO – Undici mezzi danneggiati, quattro dei quali in modo irreparabile, e 300.000 euro di danni: è pesante il bilancio della Pubblica Assistenza di Campi a seguito della tragica alluvione di inizio novembre. Un bilancio praticamente definitivo e che rende perfettamente l’idea della portata di quanto successo. Non a caso, la sede dell’associazione si […]

CAMPI BISENZIO – Undici mezzi danneggiati, quattro dei quali in modo irreparabile, e 300.000 euro di danni: è pesante il bilancio della Pubblica Assistenza di Campi a seguito della tragica alluvione di inizio novembre. Un bilancio praticamente definitivo e che rende perfettamente l’idea della portata di quanto successo. Non a caso, la sede dell’associazione si trova in via Orly, in una delle zone del territorio maggiormente colpite dalla piena dell’acqua. “Un’apocalisse di acqua, quasi due metri, e fango”, l’ha definita il presidente Settimo Lipani nell’intervista video che pubblichiamo e realizzata a cura di Anpas. Con lo sconforto, soprattutto nei momenti iniziali a farla da padrone. “Uno sconforto – continua – che ancora oggi fa venire un groppo alla gola”. Ma questo non vuol dire assolutamente che alla “Pubblica” vogliano arrendersi: il fato ha voluto che a non subire danni siano state le ultime due ambulanze acquistate di recente, con un’inaugurazione organizzata con grande passione ed entusiasmo da Lipani e dai volontari.

“Così, – continua il presidente – grazie a quello che siamo riusciti a salvare, dopo quattro giorni siamo potuti ripartire con i servizi di dialisi mentre dopo una settimana sono riprese anche le emergenze, anche se non h24 ma soltanto sedici ore al giorno perché i locali dove alloggiamo la notte non erano stati ritenuti idonei per dormire all’interno della sede”. Ma a finire sott’acqua è stata anche la storia della Pubblica Assistenza, come testimonia una vecchissima barella che adesso stanno cercando di risistemare. Tuttavia si guarda avanti: “Innanzitutto – dice Lipani – desidero ringraziare i volontari e i dipendenti, i primi ad arrivare la sera in cui l’acqua ci ha invaso grazie all’utilizzo di un grande camion, altrimenti non saremmo riusciti nemmeno ad avvicinarci. Io ho potuto farlo soltanto il sabato mattina e c’erano ancora circa trenta centimetri d’acqua. Abbiamo fatto l’unica cosa che potevamo fare in quel momento: ci siamo messi a spalare e a risistemare i locali. Ripartire in queste condizioni, però è dura: serve tanta determinazione, che non manca, mancano i mezzi per i quali ci siamo già attivati con le ditte. Quelli che abbiamo perso avevano sì e no un anno di vita e in questi dodici mesi i prezzi sono già aumentati del 30%. Adesso abbiamo bisogno di solidarietà e anche di contributi economici”. In conclusione i ringraziamenti “al presidente regionale Dimitri Bettini e alle tante associazioni “sorelle”, da subito tutti vicini con il supporto necessario”.