“Ambiente e territorio: quello che le parole non dicono”. Intervista al presidente del CAI di Sesto Stefano Rolle

SESTO FIORENTINO – Tra le associazioni di volontariato che si occupano di ambiente e territorio c’è il CAI il Club Alpino Italiano. Con il presidente del CAI di Sesto Fiorentino Stefano Rolle, parliamo del futuro dell’associazione e del rapporto con il territorio. La pandemia ha cambiato, in parte, alcune nostre abitudini e ha posto l’attenzione […]

SESTO FIORENTINO – Tra le associazioni di volontariato che si occupano di ambiente e territorio c’è il CAI il Club Alpino Italiano. Con il presidente del CAI di Sesto Fiorentino Stefano Rolle, parliamo del futuro dell’associazione e del rapporto con il territorio.

La pandemia ha cambiato, in parte, alcune nostre abitudini e ha posto l’attenzione su stili di vita legati alla sostenibilità ambientale. Il CAI promuove da sempre il rapporto con l’ambiente e la natura, come giudica questo cambiamento? 

Un cambiamento temporaneo dettato dalle necessità, ma che è diventato anche quel fenomeno di moda chiamato appunto “sostenibilità ambientale”: espressione che vuol dire tutto e niente. Speriamo comunque che qualcosa rimanga, nelle coscienze individuali e collettive della società occidentale, in modo da abbassare un tenore di vita troppo alto e troppo penalizzante per almeno i tre quarti della popolazione mondiale.

La pandemia ha cambiato, in parte, alcune nostre abitudini e ha posto l’attenzione su stili di vita legati alla sostenibilità ambientale. Il CAI promuove da sempre il rapporto con l’ambiente e la natura, come giudica questo cambiamento? 

Un cambiamento temporaneo dettato dalle necessità, ma che è diventato anche quel fenomeno di moda chiamato appunto “sostenibilità ambientale”: espressione che vuol dire tutto e niente. Speriamo comunque che qualcosa rimanga, nelle coscienze individuali e collettive della società occidentale, in modo da abbassare un tenore di vita troppo alto e troppo penalizzante per almeno i tre quarti della popolazione mondiale.

A Sesto Fiorentino il CAI si occupa della manutenzione dei sentieri di Monte Morello, collabora con le istituzioni e le altre associazioni per iniziative di raccolta dei rifiuti. Quali progetti sono previsti quest’anno? 

Da oltre 50 anni ci occupiamo in modo ufficiale dei 150 km di sentieri di Monte Morello accatastati e segnati come CAI. A cui si sono recentemente aggiunti circa 40 percorsi per le mountain bike, indipendenti dagli itinerari a piedi, grazie anche all’ingresso nel CAI di numerosi biker appassionati del territorio. Non so però per quanto potremo continuare questo impegno, dal momento che non riceviamo sovvenzioni pubbliche e che qualsiasi spesa sui sentieri (si parla di molte migliaia di euro ogni anno) è quindi a carico dei nostri Soci e, alcune volte, di qualche sponsor che ringraziamo. L’obiettivo per noi rimarrebbe quello di garantire come sempre la praticabilità di Monte Morello, il nostro polmone verde, ma ci sono difficoltà economiche oggettive.

Tra l’altro quest’anno dovremo sostenere anche le ingenti spese di trasloco e montaggio della nostra struttura d’arrampicata, che si trovava nella palestra del Liceo Agnoletti il quale com’è noto ha cambiato sede. E nella nuova sede al Polo scientifico dobbiamo ricordare che è stata realizzata una sola palestra in sostituzione delle due grandi tra le più frequentate, per la flessibilità degli orari, a Sesto Fiorentino. Per quanto riguarda eventuali raccolte dei rifiuti che vengono abbandonati nella Piana o in collina, siamo sempre a disposizione della Racchetta, associazione con la quale ci sentiamo gemellati.

Lei è anche un editore. Cultura e ambiente possono andare d’accordo? 

Con passione e buon senso si può mettere d’accordo tutto. Oltre a cultura e ambiente ci metterei anche il turismo, su cui qui nella Piana non si è mai creduto molto. Da una parte perché è complesso mettere insieme una visione unitaria tra i Comuni dell’hinterland fiorentino, schiacciati dalla predominanza del capoluogo, dall’altra c’è da dire che gli effetti positivi del turismo sull’economia si vedono su tempi lunghi. Capisco che ci siano altri settori sicuramente più redditizi sul breve periodo.