Amici della Terra e Legambiente: è “scontro” sul tema dei rifiuti

SESTO FIORENTINO – Tema “caldo” della giornata è quello dei rifiuti. Infatti, se da un lato gli Amici della Terra, per voce del suo presidente regionale Sergio Gatteschi, dicono sì alla revisione del Piano regionale dei rifiuti e al termovalorizzatore di Case Passerini, dall’altro c’è Legambiente che ribadisce la necessità per la Toscana “di una […]

SESTO FIORENTINO – Tema “caldo” della giornata è quello dei rifiuti. Infatti, se da un lato gli Amici della Terra, per voce del suo presidente regionale Sergio Gatteschi, dicono sì alla revisione del Piano regionale dei rifiuti e al termovalorizzatore di Case Passerini, dall’altro c’è Legambiente che ribadisce la necessità per la Toscana “di una pianificazione efficace e al passo con i tempi”.

“Leggiamo con sconcerto – dice Gatteschi – una strumentale interpretazione di Sinistra Italiana di una mozione approvata in consiglio regionale sul piano dei rifiuti: il comunicato di SI su questo tema contiene infatti un irresponsabile tentativo di privare la Toscana dei necessari impianti di smaltimento dei rifiuti. E’ bene chiarire, infatti, che la Toscana centrale ha bisogno di un nuovo impianto di termovalorizzazione a Case Passerini e che qualsiasi nuova considerazione del Piano regionale dei rifiuti non può prescindere dal dotare la parte più popolosa e produttiva della regione degli impianti necessari”. “Confidiamo pertanto – aggiunge Gatteschi – che la maggioranza che governa la Regione Toscana mantenga ben salda la volontà di raggiungere l’autonomia ecologica del territorio: scaricare su altri territori, come facciamo ora, i rifiuti che non possiamo gestire per mancanza di impianti è ambientalmente e eticamente sbagliato”.

Sul piano opposto ci sono invece Fausto Ferruzza e Mariarita Cecchini, presidente e responsabile del settore rifiuti di Legambiente: “Non è esatto dire che il Piano in vigore ponesse obiettivi irraggiungibili al 2020, ma piuttosto riteniamo che gli strumenti necessari per traguardare quegli obiettivi non fossero i più adeguati. Cominciare con il mettere in discussione gli impianti in programma, ammettere che l’eccedenza di infrastrutture di trattamento dei residui indifferenziati è un aspetto centrale ed esige una concentrazione di sforzi per prevenire, ridurre, riciclare, che auspichiamo siano posti al centro del nuovo Piano. Manca infine colpevolmente, nel Piano vigente, la promozione del riutilizzo dell’acqua, altra risorsa preziosa troppo spesso trascurata”. “Se vogliamo stare dentro i nuovi paradigmi dell’Economia Circolare – hanno aggiunto – dobbiamo adeguare i nostri strumenti: un nuovo Piano, avanzato, innovativo, lungimirante è proprio ciò che ci vuole”.