Anche Campi ha la “Carta d’identità elettronica”

CAMPI BISENZIO – Si chiama “Cie”, costa 22,21 euro e dal luglio scorso a oggi (ovvero il periodo destinato alla fase di sperimentazione) quelle rilasciate sono state 210. In altre parole la “Carta di identità elettronica”, presentata ufficialmente oggi dagli assessori Eleonora Ciambellotti e Luigi Ricci. Insieme a loro Giovanna Donnini, responsabile del VI settore, […]

CAMPI BISENZIO – Si chiama “Cie”, costa 22,21 euro e dal luglio scorso a oggi (ovvero il periodo destinato alla fase di sperimentazione) quelle rilasciate sono state 210. In altre parole la “Carta di identità elettronica”, presentata ufficialmente oggi dagli assessori Eleonora Ciambellotti e Luigi Ricci. Insieme a loro Giovanna Donnini, responsabile del VI settore, e Luisanna Galluccio, responsabile del III settore. Un altro passo in avanti nel settore dell’innovazione per il Comune di Campi (insieme a Sesto le uniche due amministrazioni ad esserne dotate) per quelle che sono le “Cie” arrivate alla cosiddetta “terza generazione”, ovvero il coronamento di un percorso iniziato all’incirca un anno e mezzo fa. Necessaria, per ottenerla, l’impronta digitale ma il Comune “si sta attrezzando” dal punto di vista tecnologico per andare anche a domicilio in modo che anche chi non può recarsi fisicamente presso l’anagrafe in futuro potrà richiedere la “Cie”. Altro dettaglio importante, la “Carta d’identità elettronica” conterrà al suo interno tutta una serie di informazioni legate alla vita del cittadino, non ultima quella in merito all’assenso per la donazione degli organi dopo la morte (a oggi ci sono stati 71 sì e 13 no). “Un passaggio fondamentale questo – ha detto l’assessore Ricci – per quanto riguarda l’innovazione” mentre l’assessore Ciambellotti ha voluto evidenziare il fatto che “negli ultimi cinque anni questa amministrazione è andata a sanare un gap importante anche dal punto di vista degli “strumenti” a disposizione dei dipendenti”. Circa una settimana il tempo di attesa per averla, la Banca dati a cui è “collegata” è a Roma nell’ottica, anche questa futuribile, di arrivare al servizio di anagrafe nazionale.