SESTO FIORENTINO – Andrea Calò, capogruppo del Prc in consiglio provinciale, richiama alla coerenza “il sindaco di Sesto, il presidnete della Provincia e il presidente della Regione che avevano assicurato un loro impegno perché, nel bando per l’assegnazione della Richard Ginori dopo il fallimento, venisse introdotto una clausola sociale”. La richiesta avanzata da Rifondazione è che “venga garantita la piena occupazione per gli oltre trecento lavoratori della Ginori perché ciò rappresenterebbe un elemento positivo nel bel mezzo di una lunga storia negativa”, Secondo Rifondazione i lavoratori che presidiano la Ginori lo fanno “perché rappresentano un bene prezioso per la ripresa dell’azienda” mentre preoccupano manovre finanziarie e di altro genere che potrebbero portare a soluzioni diverse.
Il 19 marzo al Tribunale di Firenze saranno aperte le buste delle offerte di acquisizione. Si partirà da una base d’asta di 14 milioni con rilanci da 200mila euro. I lavoratori saranno sin dalle 9 sotto il palazzo di Giustizia di Novoli.
“Speriamo che vi sia l’aggiudicazione – commenta Calò – altrimenti rischiamo che si debba ribandire di nuovo l’asta. E i tempi di scadenza per gli ammortizzatori sociali per i lavoratori si accorciano”. A giugno scadranno gli ammortizzatori prima di un’eventuale cassa integrazione ma in Toscana i pagamenti sono bloccati e la situazione peggiroerebbe le condizioni delle famiglie legate alla Ginori.
“Per adesso le Istituzioni stanno zitte – conclude Calò – è un silenzio grave e preoccupante. Nessuna voce a sostegno della lotta per salvare la Ginori. anche in Comune a Sesto si convocherà una commissione per il monitoraggio ma solo dopo il 19 marzo, mi rammarico che anche il capogruppo del mio partito faccia parte di quella commissione. Neanche loro hanno ocmmentato l’assenza delle garanzie sociali nel bando per l’acquisizione”.
Guarda l’intervista a Andrea Calò: http://youtu.be/kKtGnG4M8ac