Antimafia e legalità: il “diario” degli studenti campigiani da Casal di Principe

CAMPI BISENZIO – Come annunciato ieri, un gruppo di studenti campigiani del liceo Agnoletti sono partiti alla volta di Casal di Principe per un progetto che si basa essenzialmente su un concetto: legalità. Un progetto, denominato “Viaggiando s’impara”, promosso da Macramè Cooperativa Sociale Onlus, liceo Agnoletti, Porto delle Storie, Libera e associazione Futura Memoria. E […]

CAMPI BISENZIO – Come annunciato ieri, un gruppo di studenti campigiani del liceo Agnoletti sono partiti alla volta di Casal di Principe per un progetto che si basa essenzialmente su un concetto: legalità. Un progetto, denominato “Viaggiando s’impara”, promosso da Macramè Cooperativa Sociale Onlus, liceo Agnoletti, Porto delle Storie, Libera e associazione Futura Memoria. E che quotidianamente sarà raccontato, direttamente dal posto, dagli stessi ragazzi.

Siamo studenti del liceo Agnoletti di Campi Bisenzio e siamo in viaggio in Campania. Un viaggio nato dalla volontà dei nostri professori e degli educatori della Cooperativa Macramè per lavorare, insieme a noi, sui temi dell’antimafia e della legalità. Siamo partiti lunedì 5 marzo alle 6 di mattina e verso le 12 siamo arrivati a Casal Di Principe dove siamo ospiti presso il Santuario Madonna di Briano fino a venerdì 9 marzo. La prima visita del giorno è stata presso il Ristorante N.C.O. (Nuova Cucina Organizzata): il nome é ripreso dal reale significato che aveva questo acronimo quando la camorra “dettava legge” a Casal di Principe, ovvero Nuova Camorra Organizzata. Oltre ad essere un ristorante fantastico, dove si mangia una pizza alla Sorbillo, é un’impresa che dà lavoro a molte persone con difficoltà come ex detenuti o con malattie mentali, insegnando loro un mestiere e facendole sentire accolte. L’impegno dei gestori e dei volontari dimostra quanto sia incredibile e potente la volontà dell’uomo quando riesce a trovare e diffondere nuova speranza anche in posti messi a dura prova. La seconda visita è stata a Casa Don Peppe Diana, sempre a Casal di Principe, un altro bene confiscato alla camorra che adesso è uno spazio pubblico che ospita un’esposizione di foto di vittime innocenti della camorra e organizza eventi e incontri per lottare contro la criminalità organizzata. Vedere i volti degli innocenti uccisi dalla mafia nella casa Don Diana ci ha fatto riflettere su quanto la mafia influisca sulla nostra vita e quanto sia importante occuparcene e ricordare chi ha perso la vita. Per vittime innocenti si intendono tutte quelle persone che hanno perso la vita ma non avevano nulla a che fare con la criminalità. Siamo stati accompagnati da Salvatore dell’Associazione Visiterre che ci ha spiegato la storia di don Peppe Diana, sacerdote che è stato ucciso in chiesa il 19 marzo del 1994 dalla camorra in seguito alle sue denunce. In seguito abbiamo partecipato ad un’intervista fatta a un amico fidato di don Peppe Diana, padre Raffaello Nogaro, il quale, con parole molto concise, ci ha spiegato come lo consideri una figura di grandi principi morali. Con modestia e umiltà ha parlato della lotta contro la camorra non come un merito ma come un dovere, un obbligo. Ha definito don Diana non un martire di fede ma un martire d’amore, amore per il popolo. Ha chiuso dicendo che la chiesa deve essere dalla parte del popolo, tornare dalla parte degli indifesi e degli ultimi.

Fabio Colzi, Priamo Maselli, Andrea Targetti, Mattia Mazzuoli, Luca Mugnaioni, Serghey Brunetti, Alessio Bruni, Mattia Santoro, Marco Sugherelli