Anziani e famiglie, unire le forze per risolvere il problema “casa”

SESTO FIORENTINO – Ha aderito anche il Comune di Sesto insieme a quello di Scandicci al progetto Abitare Solidale dell’Auser. L’idea che viene messa in pratica è quella di far incontrare da un lato chi ha bisogno di una casa, ma non riesce a pagare un affitto e dall’altro gli anziani, soli, che hanno a […]

SESTO FIORENTINO – Ha aderito anche il Comune di Sesto insieme a quello di Scandicci al progetto Abitare Solidale dell’Auser. L’idea che viene messa in pratica è quella di far incontrare da un lato chi ha bisogno di una casa, ma non riesce a pagare un affitto e dall’altro gli anziani, soli, che hanno a disposizione una casa che non riescono a mantenere. Per avviare questo percorso le amministrazioni di Sesto Fiorentino e Scandicci organizzeranno corsi di formazione specifici per avviare il progetto, rivolti a tutte le realtà interessate.
Il percorso è composto da più tappe:  la prima è di contatto con chi mette a disposizione la propria abitazione e con chi la cerca, a cui segue la creazione dell’identikit dell’utente, utile per costruire le affinità e per effettuare l’abbinamento. Seguono frequenti incontri   di conoscenza reciproca, accompagnati sempre dagli operatori. La terza fase è l’ufficializzazione della coabitazione attraverso un patto di reciproca solidarietà tra le parti e la sottoscrizione di un comodato d’uso gratuito precario di immobile, che non prevede canoni ma solo un tempo di preavviso per l’interruzione del rapporto. La durata del rapporto di coabitazione è vincolata dalla sussistenza di condizioni dettate nel patto abitativo. Il rapporto viene costantemente monitorato.
“Il disagio abitativo – ha detto l’assessore alla Casa e Welfare Tamara Taiti – investe una grande varietà di persone e non può più essere trattato con risposte uguali per tutti. È importantissimo rafforzare la progettualità per differenziare le modalità di soluzioni, creando forme di collaborazione tra i vari soggetti, promuovendo nuovi tipi di convivenza sociale fondati sulla solidarietà, sulla collaborazione e l’aiuto reciproco di persone che non hanno legami parentali. Vogliamo intraprendere un percorso che offra concrete opportunità abitative. Per questo avremo bisogno di fare rete tra Servizi Sociali e Associazioni di volontariato del territorio che sono quotidianamente in contatto con chi vive una situazione di disagio”.