Arena (Pd) “Spese elettorali del sindaco? Un gran pasticcio”

CALENZANO – Il Pd nel consiglio del 26 marzo ha presentato un’interpellanza per chiedere al sindaco chiarimenti sulle spese della sua campagna elettorale. “Alla nostra richiesta di confermare la dichiarazione di non aver speso niente riportata sul sito del Comune, – spiega il gruppo di opposizione con la sua capogruppo Maria Arena – un sindaco […]

CALENZANO – Il Pd nel consiglio del 26 marzo ha presentato un’interpellanza per chiedere al sindaco chiarimenti sulle spese della sua campagna elettorale. “Alla nostra richiesta di confermare la dichiarazione di non aver speso niente riportata sul sito del Comune, – spiega il gruppo di opposizione con la sua capogruppo Maria Arena – un sindaco fortemente imbarazzato ci ha risposto con una sua personale interpretazione, ovvero che le spese non fossero state sostenute da lui personalmente, ovvero con disponibilità finanziare sue personali, ma che la campagna elettorale era stata finanziata dalla compagine politica che lo ha sostenuto, e che la rendicontazione predisposta dal suo mandatario elettorale per “mero disguido” la rendicontazione non era stata caricata sul sito del Comune”.

“Una risposta che ci è sembrata sul momento molto contradditoria, dato che il mandatario viene nominato dal candidato sindaco e non dalle liste o dalla coalizione che lo sostiene, il quale mandatario apre, sempre in nome del candidato sindaco, il conto corrente sul quale per legge devono transitare finanziamenti e spese elettorali” prosegue il Pd. Secondo il gruppo di opposizione “la contraddizione è poi emersa ancora con maggior evidenza quando, nei giorni seguenti, accanto al modulo ‘spese elettorali’ con la dichiarazione negativa del sindaco ne è comparso un altro denominato “Rimborsi spese elettorali”: ovvero la dichiarazione e rendiconto che il sindaco aveva presentato entro 90 giorni dalla sua proclamazione, alla Corte di Appello. In quella dichiarazione, il sindaco “dichiara di avere sostenuto, come da allegato rendiconto per un totale di 8.433,62 euro”, e di aver ottenuto contributi/finanziamenti da terzi (Partito/lista/gruppo di candidati) per 8.790 euro”. Sotto, compare la “firma del candidato”. Dunque adesso sul sito del Comune ci sono due moduli sottoscritti dal sindaco, uno in cui giura sul suo onore di non aver ricevuto finanziamenti e di non avere speso niente, e uno in cui dichiara di aver speso le cifre sopra riportate”. Il Pd chiede “come può il sindaco aver risposto in due modi diversi alle stesse domande? E come mai questa dichiarazione, da pubblicare per legge, è stata pubblicata solo adesso?”.

La risposta che compare nella nota del Pd è che il “sindaco ha voluto mettere una toppa che è peggiore del buco”. Altro aspetto che viene sottolineato è che “tra le generalità di coloro che hanno contribuito a finanziare la campagna elettorale, oltre all’associazione politica principale che ha candidato Carovani, compare anche il nome di un’attuale assessora”. Insomma per il Pd ci sono una serie di aspetti che non sarebbero molto chiari o come li definisce, “un gran pasticcio, che fa pensare che con molta leggerezza e troppa approssimazione siano stati firmati e pubblicati documenti di rendicontazione richiesti per legge, forse pensando che nessuno sarebbe mai andato a consultare le dichiarazioni rilasciate”.