Assemblea del clero: ecco cosa cambia (poco) nelle parrocchie della Piana

CAMPI BISENZIO – Come tutti gli anni, a giugno, si è svolta l’assemblea del clero a Monte Senario presieduta dal cardinale di Firenze, monsignor Giuseppe Betori. L’occasione per fare il punto sulla vita della chiesa fiorentina ma anche per capire come cambierà, fra trasferimenti e nomine, la “geografia” delle parrocchie della Diocesi di Firenze. Per quanto […]

CAMPI BISENZIO – Come tutti gli anni, a giugno, si è svolta l’assemblea del clero a Monte Senario presieduta dal cardinale di Firenze, monsignor Giuseppe Betori. L’occasione per fare il punto sulla vita della chiesa fiorentina ma anche per capire come cambierà, fra trasferimenti e nomine, la “geografia” delle parrocchie della Diocesi di Firenze. Per quanto riguarda la Piana, non è prevista alcuna novità nei Vicariati di Campi Bisenzio e Sesto Fiorentino-Calenzano: unica eccezione, ma solo come collaboratore della parrocchia di San Martino, l’arrivo di don Andrea Malavolti, proveniente dalla parrocchia Resurrezione di N.S.G.C. alla Nave a Rovezzano. Novità invece nel Vicariato delle Signe: nelle parrocchie di Sant’Angelo a Lecore e di San Pietro a Lecore don Andrea Coppini (per lui è un ritorno a casa, visto che è originario proprio di Sant’Angelo) è nominato parroco al posto di don Etienne Milembou mentre a San Miniato a Signa è stato nominato parroco don Abalo Kedalor Zondopko (tutte le nomine diventeranno ufficiali dal mese di settembre). “Nei prossimi mesi  – ha detto il cardinale Betori – dovremo dare impulso alla seconda fase del Cammino sinodale, in cui vorremmo promuovere un dialogo tra la comunità cristiana e le realtà che meglio esprimono cultura e società del territorio. In ciascuna situazione occorrerà individuare quali modalità scegliere per realizzare tale dialogo. È molto importante per la Chiesa conoscere quali attese si nutrono attorno ad essa circa il suo ruolo e la sua missione nel mondo. Parrocchie, vicariati, realtà ecclesiali: nessuno si ritenga esonerato dal Cammino. Non ci sono schemi preconfezionati; ciascuno trovi le modalità più appropriate per la propria situazione al fine di contribuire alla comune riflessione”.

Pier Francesco Nesti