Assessore Ricci: “Ci sono tanti modi di “leggere” i numeri. Noi vogliamo dare un’opportunità a chi invece è un “invisibile”…”

CAMPI BISENZIO – Prende spunto dalla recente intitolazione a Giorgio La Pira dell’ex via della Casa Comunale (situata dietro il palazzo comunale di piazza Dante, che da sabato 2 aprile si chiama appunto Via Giorgio La Pira Sindaco con gli ultimi), l’assessore al welfare di comunità, Luigi Ricci, per esprimere la propria opinione in merito alla situazione dei […]

CAMPI BISENZIO – Prende spunto dalla recente intitolazione a Giorgio La Pira dell’ex via della Casa Comunale (situata dietro il palazzo comunale di piazza Dante, che da sabato 2 aprile si chiama appunto Via Giorgio La Pira Sindaco con gli ultimi), l’assessore al welfare di comunità, Luigi Ricci, per esprimere la propria opinione in merito alla situazione dei senza fissa dimora a Campi Bisenzio descritta dal capo gruppo di Forza Italia, Paolo Gandola. “Il 2 aprile scorso – dice Ricci – abbiamo inaugurato via Giorgio La Pira, un giorno importante e che ci ha dato l’occasione per riflettere, ancora una volta, su chi fa più fatica nella nostra comunità e su quale è il senso dell’impegno che ogni amministrazione deve mettere per cercare di sostenere queste persone. E, nell’occasione, è stata ribadita l’importanza che ha questo “istituto” così come la verifica costante delle persone che sono iscritte. Se da una parte, infatti, è vero i numeri citati da Gandola rappresentano un indicatore importante rispetto a una situazione di criticità, è altrettanto vero che dietro a ogni numero ci sono le persone, persone che hanno una storia diversa fra loro, molto complessa, e avere la consapevolezza che queste persone sono a conoscenza di questa opportunità, per noi rappresenta un primo passo importante per dare visibilità a chi invece un “invisibile”…”.

“Due le strade da seguire, – aggiunge – quella che è portata avanti da tante persone, frutto di un pensiero che richiama molto all’ideologia di destra, ed quella di nascondere il problema, ovvero di chiudere le porte della propria comunità a queste persone e non dare la possibilità a chi fa più fatica di entrare in relazione con il contesto in cui vive. L’altra, quella che invece abbiamo scelto noi, è quella della “visibilità” a chi oggi è un “invisibile”, in modo da farlo diventare parte fondamentale della nostra comunità attraverso la residenza e da lì avviare un percorso di inclusione, di consapevolezza e di responsabilità ma soprattutto un percorso che dia a queste persone l’opportunità di ricostruire la propria vita laddove hanno deciso di abitare. Per quanto riguarda i dati riportati da Forza Italia, ci sono due modi di “leggerli”: il primo è quello di fermarsi ai numeri e fare delle ipotesi; il secondo è che dietro a quei numeri ci sono persone che vogliono mettersi in gioco e diventare parte integrante della comunità campigiana. Ed è quello che abbiamo fatto noi e che, con il supporto dei servizi sociali, quotidianamente facciamo i riscontri necessari perché il processo di integrazione proposto prosegua davvero il proprio cammino”.