Associazione Vita Indipendente: “Nessun finanziamento dalla Regione, “condannati a morte”…”

FIRENZE – “Nessun finanziamento della Vita Indipendente da parte della Regione: con la delibera di giunta 1577 del dicembre 2023, non ha rinnovato i finanziamenti mentre finanziato il sostegno alla domiciliarità e alla vita autonoma”: l’associazione che di Vita Indipendente porta il nome non nasconde la propria amarezza; “Dopo la manifestazione dello scorso dicembre (nella […]

FIRENZE – “Nessun finanziamento della Vita Indipendente da parte della Regione: con la delibera di giunta 1577 del dicembre 2023, non ha rinnovato i finanziamenti mentre finanziato il sostegno alla domiciliarità e alla vita autonoma”: l’associazione che di Vita Indipendente porta il nome non nasconde la propria amarezza; “Dopo la manifestazione dello scorso dicembre (nella foto), una delegazione dell’associazione era stata ricevuta dal Governatore Eugenio Giani, il quale aveva promesso un secondo incontro entro metà gennaio, incontro che a oggi, siamo ai primi marzo, non si è mai verificato.  Tutto questo di fatto è la condanna a morte di disabili gravi in Toscana.  Infatti, condanna a morte non vuol dire solo una sentenza e la conseguente esecuzione, bensì vuol dire anche negare ai disabili gravi le risorse indispensabili per un’adeguata assistenza personale per una vita accettabile, e quindi costringerci a una morte ampiamente precoce per agonia”.

E ancora: “Sono molti i doveri giuridici che vietano alla Regione di abbandonare la vita indipendente e tornare indietro alla vita autonoma: facendo così, viola anche il buon senso e i principi fondamentali della Costituzione italiana e della “Convenzione dell’Onu sui diritti dei disabili” che impongono maggiori supporti per chi ha disabilità più gravi. L’assessore regionale Spinelli ha detto che i finanziamenti continueranno a esserci per tutti. Però per la vita indipendente ci sono dei diritti giuridici a garanzia dei disabili, mentre con la vita autonoma la sopravvivenza di chi ha gravi disabilità è lasciata alla buona volontà delle istituzioni, ovvero tanto più uno è disabile quanto più è fondamentale garantirgli diritti sicuri che rimangano al variare dell’assessore, dei partiti e così via dicendo.  Invece, per l’assessore regionale Spinelli, tanto più undisabile è grave, quanto più deve accontentarsi delle parole dello stesso assessore. Ciò vuol dire tornare alla beneficenza pubblica e quindi significa un balzo indietro di decenni”.

“A dicembre il presidente Giani ci disse di voler finanziare la vita indipendente con il Fondo Sociale Europeo, ma fece scena muta sul fatto che pochi giorni prima la giunta da lui presieduta era tornata indietro sulla vita indipendente e non ha nemmeno mantenuto l’impegno di incontrarci di nuovo entro metà gennaio per esaminare la cosa in concreto. Non solo, perché nel Pnrr, per i disabili, per ben tre volte è prevista la vita indipendente e non la vita autonoma”.

“A dicembre siamo dovuti andare a protestare davanti alla Regione per disperazione perché il finanziamento per l’assistenza personale per la vita indipendente è ampiamente insufficiente. Con questa delibera la Regione Toscana ci costringe a lottare innanzitutto per mantenere il diritto alla vita indipendente, anziché consentirci di concentrare le nostre limitate forze di disabili gravi per cercare di migliorare le nostre inaccettabili e difficili condizioni di vita. Senza adeguata assistenza personale i disabili gravi muoiono.  Eppure, per esempio, a Firenze il massimale individuale del finanziamento è fermo al 2004.  Insomma un altro modo per farci morire molto prima dell’inevitabile”.