Assosanità Confesercenti: “Sui tamponi a prezzo calmierato accuse generalizzate che colpiscono le strutture private serie”

FIRENZE – “Rifiutiamo il benché minimo accostamento con gli sciacalli e con i bagarini e rimandiamo al mittente l’accusa avanzata dal presidente Giani. Un’accusa generalizzata davvero inopportuna e fuori luogo. Quando si definisce con così tanta precisione ed enfasi un’ordinanza “anti-sciacalli”, con altrettanto puntuale chiarimento si dovrebbero fare nomi e cognomi. Le strutture private aderenti […]

FIRENZE – “Rifiutiamo il benché minimo accostamento con gli sciacalli e con i bagarini e rimandiamo al mittente l’accusa avanzata dal presidente Giani. Un’accusa generalizzata davvero inopportuna e fuori luogo. Quando si definisce con così tanta precisione ed enfasi un’ordinanza “anti-sciacalli”, con altrettanto puntuale chiarimento si dovrebbero fare nomi e cognomi. Le strutture private aderenti ad Assosanità non si sono mai sognate di approfittarsi delle necessità dei cittadini ma hanno sempre svolto un ruolo di supporto al SSN”. A dirlo, in una nota, e senza bisogno di aggiungere altro, è Assosanità Confesercenti.

“Già da tempo – continua il comunicato – applichiamo le tariffe proposte e in alcuni casi anche più basse e nessuno di noi ha adottato quei prezzi invece praticati dai grossi gruppi. Gli stessi che non vediamo mai citati, mai messi sotto i riflettori e che invece rappresentano la vera vergogna per questo settore. Nelle nostre strutture non può capitare di vedersi chiedere 170 euro per un tampone molecolare perché non è nel nostro Dna fare certe cose. Sono mesi che cerchiamo invano una interlocuzione con la Regione Toscana, con l’assessore Bezzini e con il presidente Giani, per affrontare in maniera seria un tema del quale per primi abbiamo denunciato speculazioni e scorrettezze sulla pelle dei cittadini e più in generale di come mettere in campo sinergie pubblico-privato e strategie condivise di lotta al Covid. Ma ciò non è stato ancora possibile. Ancora apprendiamo dalla stampa le novità. Ci siamo sempre mossi con discrezione, come siamo abituati a fare, confidando nel senso di responsabilità delle Istituzioni che purtroppo non ritroviamo in queste decisioni assurde che fanno d’ogni erba un fascio. Ora basta”.

“Troviamo curioso – conclude la nota di Assosanità Confesercenti – che la Regione Toscana prima stringa un accordo con le farmacie private e pubbliche e poi impone a tutti un prezzo per l’esecuzione dei tamponi, di cui non si conoscono i criteri né economici né tecnici. Insomma, due pesi e due misure. Si dimentica, in questo modo, che così facendo vengono favoriti proprio i disonesti e le multinazionali senza scrupoli che da mesi lucrano palesemente. Di più, con questo provvedimento si rischia di mettere centinaia di strutture private nella condizione di non essere in grado di proseguire con questo servizio, proprio nel momento di maggior necessità. Cioè si penalizza proprio coloro che finora hanno garantito la copertura di una domanda cresciuta in modo esponenziale nelle ultime settimane e che il pubblico non è in grado di coprire da solo. Contestiamo il metodo, perché non è accettabile che in una fase come questa dove il contributo di tutti è un dovere, si scelga la strada del populismo e degli annunci ad effetto con la scusa dello sciacallaggio. Contestiamo il merito perché la decisione sembra presa senza avere la minima conoscenza tecnica delle attività di cui si è presa così drastica decisione. Respingiamo le accuse facili e comode, e chiediamo ancora di affrontare insieme questa drammatica situazione mettendoci a disposizione delle Istituzioni”.