Auser Abitare Solidale: nuovi progetti per l’alloggio condiviso

CAMPI BISENZIO – Campi Bisenzio è un esempio, come altri ce ne sono a Firenze, per l’abitazione condivisa. Alcune esperienze sono state avviate da tempo e oggi rappresentano un punto di riferimento per il progetto Auser Abitare Solidale. Auser Abitar Solidale promuove ormai da 11 anni modelli innovativi di abitare condiviso e collaborativo, modelli ideati […]

CAMPI BISENZIO – Campi Bisenzio è un esempio, come altri ce ne sono a Firenze, per l’abitazione condivisa. Alcune esperienze sono state avviate da tempo e oggi rappresentano un punto di riferimento per il progetto Auser Abitare Solidale. Auser Abitar Solidale promuove ormai da 11 anni modelli innovativi di abitare condiviso e collaborativo, modelli ideati su specifiche necessità, quasi su misura, fornendo una risposta a più livelli alla fragilità abitativa. Questa mattina 8 gennaio è stata rinnovata per altri tre anni la convenzione tra Comune di Firenze e Auser Abitare Solidale.

“La povertà abitativa – ha detto il coordinatore di Auser Abitare Solidale Gabriele Danesi – rappresenta un fenomeno in continua evoluzione, poliedrico e trasversale. Per questo non più affrontabile ricorrendo alle sole risposte pubbliche tradizionali come l’Erp o i sistemi di accoglienza.”

E infatti in questi 11 anni, a fronte di questa situazione di disagio abitativo, e attraverso metodi e processi sperimentati nel tempo, in collaborazione con i servizi sociali del Comune di Firenze, Auser Abitare Solidale ha sviluppato risposte innovative alla fragilità abitativa, basate sulla condivisione solidale di alloggi per lo più di proprietà di anziani soli.  E ad oggi sono ben 341 le coabitazioni attivate – per 713 utenti coinvolti – tutte fondate su principi mutualistici e supportate da una giovanissima equipe multidisciplinare (12 operatori professionali e una trentina di volontari), con l’utilizzo di specifici strumenti di gestione che garantiscono un duplice livello di risultato: prevenzione della solitudine e della perdita di autosufficienza dell’anziano da un lato, concreta risposta al disagio abitativo dall’altro.

Tanti i progetti per il prossimo triennio: nell’ottica di una costante sperimentazione, Comune e Auser Abitare Solidale oltre a consolidare le esperienze sin qui fatte, intendono puntare molto sull’innovazione. Ecco alcune anticipazioni.Una delle più originali, sarà il rafforzamento della sperimentazione del progetto della coabitazione intergenerazionale come soluzione per il bisogno abitativo di studenti universitari fuori sede, ovvero giovani studenti che arrivano da fuori Firenze e che, a fronte di un affitto pari a zero, fanno compagnia all’anziano che vive in casa da solo. Esistono già dieci coabitazioni del genere e l’ottica di questa partnership è quella di rafforzarlo. Inoltre, tra gli obiettivi, utilizzare spazi abitativi frutto di processi di rigenerazione urbana per creare una Terza soglia di accoglienza, destinata a soggetti in carico ai servizi sociali, ma senza oneri economici per l’Amministrazione. E, ancora, attivare servizi di abitare condiviso a favore di anziani fragili secondo le pratiche del silver cohousing.

“Gli interventi di Auser Abitare Solidale – spiega Danesi – si fondano sulla consapevolezza che, con il progressivo invecchiamento della popolazione, sempre più anziani rimangono soli in case spesso di proprietà, troppo grandi per le loro necessità, mentre, al tempo stesso, sono un numero crescente le persone che si trovano in stato di vulnerabilità abitativa per vari motivi: padri separati, persone che hanno perso il lavoro, donne vittime di violenza familiare, stranieri in cerca di stabilità, nuclei monogenitoriali ecc.”

Accanto al progetto delle coabitazioni nei tre anni della precedente Convenzione, l’associazione ha però sviluppato nuovi interventi di homesharingin grado di fornire strumenti adeguati alla natura evolutiva e alle diverse intensità della crisi socio economica ed abitativa in atto dal 2018: dal servizio La Buona casa, che offre ospitalità a persone senza dimora o a rischio di emergenza abitativa all’interno della dimensione normalizzante di un tradizionale spazio abitativo, al Condominio Solidale delle Opportunità: iniziativa sperimentale della durata di due anni promossa con l’ASP Montedomini, che ha previsto la permanenza temporanea in unità abitative esclusive e spazi/servizi condivisi in una villa ai piedi di Piazzale Michelangiolo per 12 ospiti a cui sono stati garantiti servizi multilivello di accompagnamento all’autonomia. Fino al recente LabHouse,un servizio di ricerca alloggi sfitti da destinare a affitti o coaffitti solidali a favore di singoli e nuclei con redditi certi – da pensione o lavoro – ma ‘respinti’ dal mercato immobiliare tradizionale seppur in grado di pagare un regolare affitto.

“E’ un’esperienza che in questi anni ha dato risultati molto positivi – ha detto l’assessore al Welfare del Comune di Firenze Andrea Vannucci – ed ha già coinvolto oltre 700 persone tra chi ha messo a disposizione una casa e chi ne ha usufruito attraverso la mediazione dei servizi sociali. E’ un’opportunità innovativa rispetto ad un tema sensibile come quello abitativo. Il rinnovo della convenzione è anche un’occasione per lanciare un appello alle persone anziane o sole di partecipare, aprendo le porte della propria casa al progetto e alle opportunità che il progetto porta con sé. Abbiamo anche idee per svilupparlo ulteriormente: penso agli studenti universitari fuori sede che hanno difficoltà a trovare sistemazione, che possono fare compagnia e aiutare con piccole azioni quotidiane gli anziani della nostra città”.