Avis Sesto Fiorentino. Luca Gorrone, presidente “Donare nell’emergenza è un gesto utile e solidale”

SESTO FIORENTINO – Donare sangue è una scelta da fare sempre. Un modo, oggi ancora di più in questa emergenza sanitaria, che ci permette di “abbracciare” gli altri. Un aiuto di cui tutti possiamo aver bisogno e allora ecco che le donazioni di sangue non dovrebbero subire momenti di crisi. Non sempre è così. Di […]

SESTO FIORENTINO – Donare sangue è una scelta da fare sempre. Un modo, oggi ancora di più in questa emergenza sanitaria, che ci permette di “abbracciare” gli altri. Un aiuto di cui tutti possiamo aver bisogno e allora ecco che le donazioni di sangue non dovrebbero subire momenti di crisi. Non sempre è così. Di donazioni ne parliamo con Luca Gorrone, Presidente Avis Comunale di Sesto Fiorentino.

Da metà febbraio le notizie allarmanti di mancanza di sangue negli ospedali sono state seguite da una fitta campagna di inviti ad andare a donare sangue e anche durante i periodi di divieto di spostamento chi andava a donare è stato autorizzato ad uscire di casa. Tutto questo ha funzionato?

Da quando si è manifestata anche in Italia la paura del contagio per il Covid-19 e le disposizioni di “distanziamento sociale” hanno cominciato a produrre i loro effetti, uno degli effetti che è stato registrato è la diminuzione delle donazioni di sangue ed emocomponenti, al punto da mettere in discussione la gestione stessa delle emergenze ospedaliere, oltre che degli interventi chirurgici e delle terapie già in atto. Le misure della sensibilizzazione della popolazione e delle autorizzazioni sono state quindi necessarie e, fortunatamente, efficaci. L’appello delle Autorità sanitarie e delle Associazioni di Volontariato, e tra queste in particolare di Avis a livello nazionale e delle sue articolazioni territoriali, ha ottenuto una risposta straordinaria dai Donatori periodici e dai tantissimi aspiranti nuovi Donatori. Questa è la cronaca, ma la verità è un po’ più complessa e impone una fondamentale riflessione. In realtà assistiamo da decenni senza soluzione di continuità ad una, purtroppo, continua emergenza attiva di sangue ed emocomponenti, da sempre accompagnata dalle molte iniziative e campagne di sensibilizzazione e promozione alla donazione attiva e periodica promosse dalle Associazioni come Avis Sesto Fiorentino. Già all’inizio dell’anno l’andamento delle donazioni di sangue e di emocomponenti in Toscana e su tutto il territorio nazionale era in crisi, probabilmente anche a causa della normale influenza stagionale, e come tutti gli anni sarebbe rimasto in affanno fino a giugno, quando gli inviti a donare prima di partire per le vacanze avrebbero vinto la pigrizia di chi ancora non è donatore periodico.

Abbiamo già qualche dato?

Avis, solo in Toscana, ha organizzato o gestito da inizio marzo ad oggi oltre 5000 donazioni e già in molti Centri Trasfusionali gli appuntamenti per la verifica dell’idoneità per i nuovi Donatori sono esauriti fino a tutto il prossimo aprile. Nello stesso periodo i soci donatori di Avis Sesto Fiorentino hanno “prodotto” 38 unità di sangue o emocomponenti e ne hanno già prenotate altre 21 per i prossimi giorni; oltre a ciò ci sono 8 nuovi candidati donatori che hanno superato le verifiche sanitarie di rito e cominceranno a breve il loro percorso di “donatori periodici”, ai quali si aggiungono gli altri 30 nuovi soci che si presenteranno per le verifiche di compatibilità alla donazione nelle prossime settimane. Quindi un dato molto positivo c’è: il lavoro svolto dai volontari di Avis Sesto Fiorentino nel solo mese di marzo 2020 ha potenzialmente portato alla disponibilità di 97 donazioni di sangue o emoderivati provenienti da soci “storici“ di Avis Sesto Fiorentino e da nuovi ”candidati”. Sono numeri significativi, che testimoniano la sensibilità dei cittadini di Sesto Fiorentino e di Calenzano, anche in questi momenti difficili, ma anche il credito che Avis Sesto Fiorentino ha raccolto nel tempo come punto di riferimento per i Volontari vecchi e nuovi del Nostro Territorio.

Visti questi risultati, quali prospettive abbiamo per i prossimo mesi? 

Ottime sotto certi aspetti, preoccupanti sotto altri. Credo che il metodo vada radicalmente rivisto, o l’emergenza sangue non si risolverà mai in modo definitivo. A fianco di questo eccezionale risultato, che sicuramente aiuterà moltissime persone ad avere una vita di qualità, se non addirittura ad aver salva la vita stessa, c’è una considerazione che va fatta e che deve fare riflettere sul valore della Cultura (con la “C” maiuscola) della donazione. A tutti i donatori, storici e nuovi, va e deve andare la gratitudine incondizionata di tutti noi, perché anche grazie al gesto semplice e insostituibile di chi dona una parte di se stesso per il bene della propria comunità in una delle più genuine forme di solidarietà (la donazione è gratuita e anonima), possiamo alimentare la speranza di un futuro migliore per la nostra comunità. Nel tempo del distanziamento sociale da “coronavirus” i nostri volontari hanno lavorato incessantemente al telefono e sui social per rendere possibile tutto questo; nel corso dei molti contatti gestiti, decine e decine di persone si sono rivolte ad Avis Sesto Fiorentino per “donare solo per l’emergenza”, cioè per rispondere “una tantum” ad una chiamata, necessaria e legittima, delle Istituzioni e Associazioni a sostenere l’emergenza di sangue che aveva messo a rischio persino alcune attività “ordinarie” delle strutture sanitarie. Queste persone sono state naturalmente istruite e indirizzate per realizzare il loro importante gesto, che per la quasi totalità di loro resterà una singola esperienza nel corso della loro vita, legata a questo singolo evento. Fare campagne di donazione sangue solo durante le emergenze produce una percezione sbagliata della vera “emergenza sangue”.

Donare solo per un’emergenza è sbagliato?

Donare il sangue nell’emergenza è sempre un gesto di solidarietà fondamentale e utilissimo (ed infatti molti donatori “storici” hanno intensificato la frequenza del loro gesto solidale). Chi ha bisogno di sangue o di emocomponenti non è certo interessato ai motivi che hanno portato l’anonimo donatore all’Unità di Raccolta. È importante però comprendere che l’”emergenza sangue” e la Cultura della sua donazione che attraversa e motiva la Nostra Associazione va oltre tutto ciò. Noi siamo orgogliosi, riconoscenti e sostenitori dei nostri donatori “periodici” di oggi e di domani, che donano sangue e emocomponenti più volte ogni anno durante tutto il corso della loro vita, per assicurare continuità alla vita delle persone che se ne possono giovare. La verità, nuda e cruda, è che c’è sempre bisogno di sangue. La nostra preoccupazione è che possa nascere l’idea che se c’è bisogno di sangue i mezzi di comunicazione avvertono e che, quindi, quando questo non avviene non siamo in situazioni di difficoltà.  Niente di più inesatto.

Cosa fa Avis Sesto Fiorentino per contribuire a mitigare questa continua emergenza di sangue?

Il sangue trasfuso deve essere “vivo” per poter salvare o curare chi lo riceve, quindi le riserve che attendono chi ne ha bisogno devono essere continuamente integrate e prontamente disponibili: ecco perché la donazione non è solo un “gesto”, ma anche un “percorso”. La necessità di avere donatori “periodici” non smette mai di essere attiva. Ecco perché c’è Avis: per dare supporto, informare, promuovere e coltivare la cultura della donazione e la sua continuità. Avis Sesto Fiorentino compie quest’anno 66 anni e ha recentemente premiato alcuni soci che avevano donato per quasi 40 anni, altri che avevano effettuato oltre 100 donazioni e altri ancora che, ancora emozionati, ne avevano fatte meno delle dita di una mano, ma si avviavano a seguirne l’esempio. Noi di Avis Sesto Fiorentino crediamo nelle persone e nella loro solidarietà, di cui abbiamo continue conferme. Per usare un termine molto in uso oggi, tutte le persone che sono in buona salute sono già dei donatori periodici, ma “asintomatici”: il nostro obiettivo è fare emergere la loro affezione e infettare quante più persone possibili con la loro solidarietà. Noi speriamo che tutte quelle decine di candidati che hanno chiamato per “donare una volta per l’emergenza” decidano di trasformare questa loro esperienza in un impegno, diventando anche loro dei “donatori periodici”.

Avis Sesto Fiorentino era presente con i suoi volontari in quasi tutte le manifestazioni cittadine del 2019. Oggi che tutti gli eventi sono sospesi, come avete reagito?

Oltre alle attività di promozione e organizzazione della donazione di cui abbiamo parlato finora, ne abbiamo, ad esempio, una in corso che si svolge tutta sulla rete e che può, quindi, essere partecipata da casa da chiunque, che si chiama appunto “Donarte”. Il 19 aprile si chiude infatti la partecipazione ad un concorso on-line a premi per la progettazione di una statua da dedicare ai donatori, con termini e regolamento sul sito di Avis e sul sito dedicato. Abbiamo già oltre 15 opere arrivate da artisti e da persone comuni da tutta Italia, oltre che da sesto Fiorentino e Calenzano. Il nostro entusiasmo e la solidarietà dei nostri cittadini non possono essere fermati.

Se oggi aveste lo spazio di uno slogan, come sarebbe?

Potrebbe essere: “Chi ha bisogno di Te, non Ti chiama una volta soltanto: diventa donatore periodico”. Ma anche: “Donare conviene anche a Te: vuoi sapere come e perché? Chiamaci!”. Più che uno slogan per avere nuovi donatori, dobbiamo ringraziare quelli che donano e doneranno nei prossimi anni per il loro gesto e per il credito che hanno attribuito ad Avis Sesto Fiorentino, di cui speriamo di essere sempre degni. Avis Sesto Fiorentino è qui per voi, per noi, per tutta la comunità. Sempre. E.A.