“Balla” apre la stagione al Teatro Manzoni

CALENZANO – La stagione 2022/23 del Teatro Manzoni continua venerdì 5 dicembre ospitando uno spettacolo di grande poesia, tra ironia e musica. Torna Andrea Kaemmerle (accompagnato al violino da Roberto Cecchetti) con il suo nuovo spettacolo che rinnova la sua frequentazione con l’Europa dell’Est: “Balla!”. Un copione sorprendente, a suo modo diverso da tutte le precedenti produzioni di Guascone Teatro, più […]

CALENZANO – La stagione 2022/23 del Teatro Manzoni continua venerdì 5 dicembre ospitando uno spettacolo di grande poesia, tra ironia e musica. Torna Andrea Kaemmerle (accompagnato al violino da Roberto Cecchetti) con il suo nuovo spettacolo che rinnova la sua frequentazione con l’Europa dell’Est: “Balla!”. Un copione sorprendente, a suo modo diverso da tutte le precedenti produzioni di Guascone Teatro, più riflessivo ma non per questo meno divertente, più introspettivo ma non meno esuberante. “Balla” nasce da un breve racconto di Cechov (“Il violino di Rothschild”) ed è in generale dedicato a tutte le produzioni minori dei grandi scrittori: quelle opere scritte in fretta e furia da chi è passato alla letteratura per “giganti” da 600 pagine e che magari in un’ora di pioggia, al riparo di una tettoia ha scritto 3 paginette.

“Quando ho letto questo brevissimo racconto – spiega Andrea Kaemmerle – ho sentito un’emozione così forte da non saperle dare un nome, ho subito avuto urgenza di parlare con Roberto, dovevamo tornare ad immergerci in un viaggio poetico e buffo. In questo Cechov c’era tutto per noi: la Russia, il violino, una comicità tutta surreale e nera. Abbiamo chiesto a Federico di creare Marfa, donna di dolcezza e mistero, ed ecco che in pochi giorni la magica casa di Jakov si è illuminata di nuovo. Il Dio del Teatro ci aveva indicato la strada fin su la soglia”.  

“Balla” è uno spettacolo fatto di sorprese sceniche, luci intime e delicate, un teatro che non è mai narrazione ma azione scenica continua, piccolo, delicato ed umanissimo. Una misura perfetta perché l’umorismo praghese di Kaemmerle si innesti nella grande arte di un gigante come Cechov. L’occasione per produrre uno spettacolo diverso e ripartire a mescolare le carte del fare teatro e controllare che in 25 anni di strada non si sia smarrita qualche altra viuzza impervia per il paradiso. Il violino di Cecchetti e l’ironia di Kaemmerle potranno essere benzina per un esperimento che mira a stupire e sedurre il pubblico ancora una volta.