Ballerini (Campi a Sinistra): “Finalmente può iniziare l’effettiva ripubblicizzazione del servizio idrico”

CAMPI BISENZIO – “Con il voto di oggi (ieri per chi legge, n.d.r.) il consiglio comunale fa un deciso passo avanti perché l’acqua torni a essere un bene di tutti”. Lo ha scritto il sindaco Emiliano Fossi sulla propria pagina Facebook. Una questione su cui oggi si è espresso positivamente il capo gruppo di Campi […]

CAMPI BISENZIO – “Con il voto di oggi (ieri per chi legge, n.d.r.) il consiglio comunale fa un deciso passo avanti perché l’acqua torni a essere un bene di tutti”. Lo ha scritto il sindaco Emiliano Fossi sulla propria pagina Facebook. Una questione su cui oggi si è espresso positivamente il capo gruppo di Campi a Sinistra, Lorenzo Ballerini, che tuttavia fa alcune puntualizzazioni: “Bene – dice – la scelta di sciogliere il Patto Parasociale di Publiacqua, finalmente può iniziare l’effettiva ripubblicizzazione del servizio idrico. Il consiglio comunale ha infatti votato la deliberazione per la disdetta del patto che regolava la gestione dei rapporti fra pubblico e privato nella gestione idrica. Durante la discussione, esprimendo il voto favorevole di Campi a Sinistra, ho però sottolineato alcune perplessità sul ritardo a cui siamo arrivati a questa importante decisione”.

“Dal referendum del 2011 – continua Ballerini – sono passati ben 9 anni e niente è stato fatto, inoltre niente è dato sapere sulla natura del soggetto che in futuro dovrebbe gestire questa importante e fondamentale risorsa primaria. Per questo da oggi si apre una nuova partita. Bene questo primo passaggio che segna l’avvio di un processo atteso appunto da anni, ma adesso ci vuole chiarezza sulla futura gestione, che crediamo con forza debba sottrarsi da qualsiasi logica di mercato e di profitto. Non basta far gestire l’acqua a un soggetto pubblico: non possiamo fare profitto su un servizio essenziale”.

“Crediamo – conclude – sia giusto riprendere con forza le parole d’ordine lanciate durante il Forum Sociale Europeo del 2002, rigettando qualsiasi politica fondata sulla trasformazione dell’acqua in una merce e rivendicando la necessità di una proprietà e gestione pubblica che possa essere garanzia di accesso per tutti e salvaguardia di un bene primario per le future generazioni”.