Ballerini (Campi a Sinistra): “L’adesione alla rete Re.a.dy l’abbiamo proposta noi a dicembre con una mozione”

CAMPI BISENZIO – “L’adesione alla rete Re.a.dy l’abbiamo proposta noi di Campi a Sinistra a dicembre, con una mozione”. Il capo gruppo Lorenzo Ballerini replica così alle parole dell’assessore Ester Artese che, nel pomeriggio, ha ufficializzato il sì del Comune alla rete, “una rete – dice Ballerini – per sensibilizzare sulle tematiche della comunità Lgtbtq+ […]

CAMPI BISENZIO – “L’adesione alla rete Re.a.dy l’abbiamo proposta noi di Campi a Sinistra a dicembre, con una mozione”. Il capo gruppo Lorenzo Ballerini replica così alle parole dell’assessore Ester Artese che, nel pomeriggio, ha ufficializzato il sì del Comune alla rete, “una rete – dice Ballerini – per sensibilizzare sulle tematiche della comunità Lgtbtq+ e sulle questioni di genere, oltre che mettere in rete azioni positive, atti e provvedimenti amministrativi antidiscriminatori”.

Ballerini poi entra nel merito della questione: “In data 28 gennaio, quando ancora l’atto non era stato discusso ma presente sulla scrivania di consiglieri e assessori, l’amministrazione comunale con una delibera di giunta ha aderito alla rete, di fatto scavalcando l’atto che portava la mia firma. Se da una parte siamo ovviamente felici per l’adesione, dall’altra siamo esterrefatti del poco rispetto per le minoranze e il dibattito politico dimostrato dall’amministrazione comunale. Quanto accaduto è un vero e proprio esautoramento del consiglio comunale”.

“Il dibattito politico nazionale – conclude Ballerini – ci dimostra che ormai il ruolo delle opposizioni è quasi di intralcio, invece di essere elemento di salvaguardia per la tenuta democratica. Questo spiacevole fatto ci conferma anche che, quando l’opposizione è attiva e propositiva, la maggioranza può arrogarsi il diritto di prendersi il merito di una scelta compiuta da altri. Più volte ci siamo sentiti richiamare a una opposizione costruttiva, adesso siamo noi a richiamare la stessa amministrazione a un ruolo non distruttivo delle opposizioni, che valorizzi il dibattito politico e il confronto delle idee”.