Ballerini (Campi a Sinistra): “Ribadiamo il nostro no al Piano Strutturale. Servono scelte più coraggiose”

CAMPI BISENZIO – “Come gruppo consiliare Campi a Sinistra abbiamo di nuovo espresso la nostra contrarietà al Piano Strutturale presentato dall’amministrazione comunale e approvato ieri in via definitiva”: lo dice senza esitazioni il capo gruppo Lorenzo Ballerini, che poi aggiunge: “Un Piano che si presenta come innovativo e green, ma che ripropone gli stessi schemi […]

CAMPI BISENZIO – “Come gruppo consiliare Campi a Sinistra abbiamo di nuovo espresso la nostra contrarietà al Piano Strutturale presentato dall’amministrazione comunale e approvato ieri in via definitiva”: lo dice senza esitazioni il capo gruppo Lorenzo Ballerini, che poi aggiunge: “Un Piano che si presenta come innovativo e green, ma che ripropone gli stessi schemi del passato: un eccessivo consumo di suolo che porta a una crescente frammentazione del paesaggio originario, come conferma la relazione sugli “Aspetti ecologici” che descrive “la Piana Fiorentina una delle aree con il più alto grado di urbanizzazione d’Italia, dove è più facilmente osservabile l’effetto dovuto alla frammentazione del tessuto ambientale originario a causa della presenza diffusa di grandi e medie infrastrutture che costituiscono imponenti ‘barriere ecologiche’”.

“Un Piano Strutturale – continua Ballerini – che, nonostante non sia più al centro del dibattito pubblico, non accantona l’ipotesi del nuovo stadio della Fiorentina che, come sostenuto dall’Osservatorio sulla sostenibilità, andrebbe a ricadere su un’area classificata per quanto riguarda il rischio idraulico come massima pericolosità, classe P3, in contrasto con il progetto del Parco della Piana. Un Piano che risulta essere una vera e propria azione di greenwashing, dove si parla di rigenerazione, ma di fatto si consuma nuova superficie senza quindi riuscire a proporre una visione di una città davvero aperta e innovativa, davvero moderna nella direzione appunto di un radicale cambiamento nel suo modello di sviluppo, nella sua mobilità e nella sua crescita. In questo senso sono preoccupanti le previsioni di nuova superficie che verrà consumata e cementificata: 137.000 metri quadrati per il settore abitativo e residenziale, contro 69.000 di riuso dell’esistente, ben 240.000 per il settore industriale e artigianale contro appena 19.000 di recupero”.

“L’epoca che stiamo vivendo, segnata da una drammatica crisi sociale e ambientale, – conclude Ballerini – dovrebbe essere caratterizzata da scelte coraggiose indirizzate esclusivamente allo stop del consumo di suolo. Invece, ancora una volta, si racconta una storia che nei fatti delle scelte politiche viene smentita. Viviamo un territorio dove, come emerge dallo studio sulla mobilità, i ragazzi e le ragazze di Campi Bisenzio si spostano sempre di più per andare a scuola fuori dal Comune, per fare sport, per frequentare spazi di cultura, socialità, aggregazione. Questo perché sul nostro territorio questi spazi mancano e i progetti sono solo ipotetici e a lungo termine. Come mancano, anche nella progettualità, interventi concreti per accrescere la disponibilità di alloggi sociali e di residenzialità pubblica, oltre che di imminente risposta alla necessaria apertura di un nuovo Distretto socio sanitario adeguato ai bisogni diffusi di una intera popolazione”.