Ballerini (Campi a Sinistra): “Rsa: gli errori del passato, le scelte per il futuro”

CAMPI BISENZIO – “Delle Rsa e dei suoi ospiti ci siamo accorti solo quando il virus le aveva già colpite duramente, facendo tornare a galla una cattiva gestione della vita anziana già esistente prima del Covid-19. Adesso, che la crisi sanitaria sembra essere superata, siamo tornati al punto di partenza e quasi ci stiamo dimenticando […]

CAMPI BISENZIO – “Delle Rsa e dei suoi ospiti ci siamo accorti solo quando il virus le aveva già colpite duramente, facendo tornare a galla una cattiva gestione della vita anziana già esistente prima del Covid-19. Adesso, che la crisi sanitaria sembra essere superata, siamo tornati al punto di partenza e quasi ci stiamo dimenticando di quanto accaduto”.

Come consigliere del gruppo consiliare Campi a Sinistra, spiega Lorenzo Ballerini, “insieme ad altri consiglieri della Città metropolitana di Firenze, crediamo sia fondamentale fare chiarezza e ragionare sulle scelte da prendere per il futuro. C’è bisogno di investire non soltanto nel miglioramento delle case di riposo, ma anche e soprattutto in una gestione diversificata e più territoriale, consapevole e comunitaria, interconnessa con la vita delle città”.

“Si scontano oggi problemi non affrontati con le dovute politiche dalle istituzioni, per prima la Regione. Da anni sottolineiamo che le sole RSA non possono essere la risposta per tutti, ma l’alternativa non può essere la sola assistenza domiciliare o l’assistente familiare, che altro non è che una “moderna” delega alla famiglia (e spesso alla componente femminile delle famiglie). Il tema riguarda quindi l’assistenza, ma anche le condizioni di lavoro di chi opera nelle Rsa a cui si chiede maggiore flessibilità con un inquadramento contrattuale inferiore al servizio pubblico”.

Ma non solo: “Anche in Toscana non sono isolati i racconti di chi ha denunciato, in diverse strutture, l’assenza di Dpi e precarie condizioni di sicurezza. Per questo ho presentato una mozione al consiglio comunale, per avviare una ricognizione al fine di poter avere un quadro di quanto successo nelle strutture sanitarie assistenziali del nostro territorio, oltre a chiedere all’amministrazione di farsi promotrice nei confronti della Regione Toscana per una riqualificazione dei servizi di cura territoriali, per una revisione dell’accreditamento regionale e l’avvio di un diverso modello di gestione che passi attraverso un processo di ripubblicizzazione”.