Ballerini (Campi a Sinistra): “Una mozione per la salvaguardia dei livelli occupazionali”

CAMPI BISENZIO – Una mozione per chiedere all’amministrazione comunale un impegno preciso per la salvaguardia dei livelli occupazionali nelle attività commerciali del territorio in crisi. E’ quella presentata da Lorenzo Ballerini (Campi a Sinistra) nell’ultimo consiglio comunale e che, partendo dalla situazione di Pam, ha preso in esame un po’ tutto il territorio campigiano. “Nonostante […]

CAMPI BISENZIO – Una mozione per chiedere all’amministrazione comunale un impegno preciso per la salvaguardia dei livelli occupazionali nelle attività commerciali del territorio in crisi. E’ quella presentata da Lorenzo Ballerini (Campi a Sinistra) nell’ultimo consiglio comunale e che, partendo dalla situazione di Pam, ha preso in esame un po’ tutto il territorio campigiano.

“Nonostante l’uscita di circa 50 addetti e un numero di circa 110 dipendenti attualmente impiegati, – spiega la direzione Pam ha di nuovo rinnovato il contratto di solidarietà scaduto il 2 febbraio, annunciando l’esubero di altri lavoratori. Nei prossimi mesi, però, il nostro territorio vedrà l’apertura di un nuova struttura di vendita nella zona di via Barberinese, nello specifico in via Castronella, dove sono già presenti altre attività commerciali e prossimamente anche del nuovo centro commerciale che nascerà fra via Palagetta e via Prunaia, a cui come gruppo consiliare Campi a Sinistra ci siamo opposti in consiglio comunale con il nostro voto contrario”. “Sappiamo bene, però, – aggiunge – che la saturazione del territorio con la presenza di un numero elevato di attività di vendita, se nella fase iniziale può incrementare i livelli occupazionali nel settore, a medio e lungo termine rischia invece, a causa di una forte competizione nell’offerta, di avere ripercussioni anche gravi sull’occupazione”.

“Per questo – conclude Ballerini – abbiamo chiesto all’amministrazione comunale un impegno chiaro, ovvero promuovere, in tempi congrui con le imminenti aperture, un confronto tra azienda e sigle sindacali rappresentative, coinvolgendo tutti gli attori istituzionali in causa, per favorire il reinserimento nella nuova apertura di eventuali esuberi e/o trasferimenti fuori provincia. Se qualcuno rischia di perdere il proprio posto di lavoro, anche a causa di una nuova apertura spesso simile a quella che si appresta a licenziare, dovrebbe quantomeno essere riassorbito. Per questo abbiamo chiesto al Comune di fare la propria parte per garantire un diritto costituzionale che non può essere calpestato”.