Ballottaggio, l’appello di Monia Catalano: “Andate a votare, ora o mai più. Garantisco presenza e responsabilità”

SIGNA – Uno sguardo a quanto successo alle urne (e anche dopo) l’8 e 9 giugno. Un altro al ballottaggio del 23 e 24 giugno. Monia Catalano, candidata sindaco de “La Signa che vorrei”, lancia la volata per il ballottaggio lo fa all’interno del suo comitato elettorale dopo un paio di giorni di riflessione e […]

SIGNA – Uno sguardo a quanto successo alle urne (e anche dopo) l’8 e 9 giugno. Un altro al ballottaggio del 23 e 24 giugno. Monia Catalano, candidata sindaco de “La Signa che vorrei”, lancia la volata per il ballottaggio lo fa all’interno del suo comitato elettorale dopo un paio di giorni di riflessione e di analisi del voto. Rivendicando “la bontà del lavoro fatto, visto che stiamo parlando di un progetto che fino a sei mesi fa non esisteva e che è stato capace di portare al ballottaggio il sindaco uscente”. Parlando senza messe parole di “occasione storica per Signa, ora o mai più, evidenziata dal risultato che abbiamo raggiunto e che è la dimostrazione del malcontento esistente fra i cittadini. Adesso, però, dobbiamo mettere ancora più forza in qualcosa che nessun altro è riuscito a compiere. Grazie al riconoscimento e alla disponibilità di forze politiche che hanno fatto un passo indietro pur di sostenere la mia candidatura”.

Riconoscimento che naturalmente va anche alle sei liste che la stanno accompagnando in questa avventura, a partire da Uniti per Signa che ha avuto in Gianni Vinattieri, consigliere comunale uscente, il candidato che ha ottenuto più preferenze (263) fra tutti quelli, compresi gli avversari, che si sono presentati alla recente tornata elettorale: “E’ stato ed è la dimostrazione più evidente del malcontento, di cui parlavo in precedenza, che ha combattuto personalmente fra i banchi del consiglio comunale e dal quale è ripartita la coalizione. Ma insieme a lui c’è un gruppo coeso di persone che sta lottando per raggiungere quello che è un obiettivo comune”.

Adesso, però, “bisogna guardare alla sfida che ci aspetta fra dieci giorni e che inevitabilmente sarà fra la sottoscritta e Giampiero Fossi“. Non solo perché, comunque, la coalizione guidata da Monia Catalano deve recuperare un gap di nove punti: “Non chiuderò la porta a nessuno che vorrà confrontarsi con noi proprio perché il nostro vuole essere un progetto ampio e partecipato”. Lo “sguardo” va anche a chi è rimasto escluso dal consiglio comunale come Vincenzo De Franco, che era candidato sindaco per Signa Libera: “Se mi vorrà incontrare, io sono disponibile”. Sguardo che ovviamente si proietta anche nel futuro, in caso di vittoria al ballottaggio: “La giunta che eventualmente sarò chiamata a formare sarà sicuramente espressione del voto. Ma guarderà anche a persone che hanno le competenze per gestire questo paese. Per quanto mi riguarda ribadisco che innanzitutto vorrò occuparmi di tutti quegli aspetti che riguardano la vita quotidiana dei signesi, partendo dalle cose semplici: la viabilità, i parcheggi, il ritorno del mercato in centro, il decoro, ma soprattutto basta a spese inutili fatte con i soldi dei cittadini”

Infine, prima dell’appello finale, alcune considerazioni sul verdetto delle urne: “Quella di un sindaco uscente che non passa al primo turno non può essere considerata una vittoria, ma una sconfitta mascherata”. Passando per due considerazioni sul caos di lunedì scorso: “Ai seggi non c’erano le persone giuste e quando non tornavano i conti delle due sezioni rimaste, ci tengo a ribadire che i Carabinieri li abbiamo chiamati noi. Insomma, il 23 e 24 giugno abbiamo di fronte a noi un’occasione storica: tornate a votare perché è un esercizio di democrazia. Cosa garantisco se sarò eletta? Presenza e responsabilità”.