Banco Fiorentino: la crescita continua e si rafforza

CALENZANO – Si chiude con un utile netto di 36,411 milioni di euro il bilancio 2023 del Banco Fiorentino che mantiene sul territorio 29 sporelli e incrementa la propria attività sul territorio che nel 2023 ha investito 750mila euro su attività legato alla salute tra promozioni e pubblicità. La solidità del Banco Fiorentino si rafforza […]

CALENZANO – Si chiude con un utile netto di 36,411 milioni di euro il bilancio 2023 del Banco Fiorentino che mantiene sul territorio 29 sporelli e incrementa la propria attività sul territorio che nel 2023 ha investito 750mila euro su attività legato alla salute tra promozioni e pubblicità. La solidità del Banco Fiorentino si rafforza il CET1, (un coefficiente indicante il grado di patrimonializzazione delle banche) è pari al 33% con un incremento di 270 punti percentuali rispetto al 2022 e il patrimonio netto raggiunge i 266 milioni di euro. 

“E’ un risultato lusinghiero con uno sguardo al futuro – afferma il presidente Paolo Raffini – in continuità con gli anni precedenti. Una realtà sana la nostra che contribuisce concretamente alla crescita del Credito Cooperativo e a quella economica e sociale dei nostri territori. Svolgiamo con passione, professionalità e attenzione la nostra missione attraverso la rete sportelli, anche nei piccoli borghi, garantendo un servizio in controtendenza rispetto al sistema bancario. Questo è possibile solo grazie a una sana e prudente gestione e ai risultati economici positivi”. La storia del Banco Fiorentino inizia proprio come credito locale a Piancaldoli nel Mugello nei locali parrocchiali e per mantenere il legame con i piccoli borghi lo sportello continua ad essere aperto anche la domenica mattina.

Il futuro del Banco si concretizzerà con un ampliamento con l’ingresso del Bcc di Pisa e Fornacette. “Se andrà in porto – dice il presidente Raffini – ma adesso l’operazione è al vaglio della Bce. E’ un’operazione di sistema, economicaente molto pesante, ma sono state trovate soluzioni di continuità e di rassicurazioni”.

“L’interpretazione del contesto e la difficoltà crescenti incontrate – dice Davide Manetti, direttore generale – hanno reso particolarmente difficile il nostro operare, date le condizioni il risultato raggiunto ci gratifica e ci soddisfa. Ma ancor di più l’aver rafforzato la nostra banca in tutti gli indicatori vitali nei vari profili di rischio e di performance nonché nell’adeguatezza patrimoniale che da sempre ci contraddistingue. Siamo confidenti che questa sia la strada giusta per affrontare sfide e incognite del futuro”.