Banda Albereta, buona la prima da associazione. In una serata dalle mille emozioni

SIGNA – Non sempre è facile trovare le parole per raccontare le emozioni. Le emozioni di gruppo di persone, di amici, da poche settimane ufficialmente associazione. e che anche ieri sera le emozioni le hanno fatto vivere a tutti i presenti nel campo sportivo parrocchiale di San Mauro. Già, perché è qui, presso la parrocchia […]

SIGNA – Non sempre è facile trovare le parole per raccontare le emozioni. Le emozioni di gruppo di persone, di amici, da poche settimane ufficialmente associazione. e che anche ieri sera le emozioni le hanno fatto vivere a tutti i presenti nel campo sportivo parrocchiale di San Mauro. Già, perché è qui, presso la parrocchia di San Mauro, che Banda Albereta, una volta chiuso il rapporto con il circolo Sms di Sant’Angelo a Lecore, ha trovato la sua “casa”. Grazie alla disponibilità di don Robert Swiderski, ancora per poche settimane parroco della frazione del Comune di Signa prima del suo trasferimento a Badia a Ripoli.

Ma le emozioni sono anche quelle del consiglio che adesso guida la neo nata associazione e del presidente Alessandro Lemmo, emozioni che non sono certo rimaste nascoste durante il suo intervento. Le emozioni sono state anche quelle dello stesso don Robert, visibilmente commosso, a cui Banda Albereta ha voluto donare una targa, un riconoscimento non solo simbolico per l’accoglienza ricevuta in questi due anni, dal momento del loro arrivo. Le emozioni sono quelle dei ragazzi del Nendi e della loro bottega a Prato, realtà a cui era dedicata la serata e che era presente in gran numero. Le emozioni sono quelle di Sergio Pirozzi, ex sindaco di Amatrice e con il quale Banda Albereta ha stretto un legame fortissimo dopo il drammatico terremoto del 2016. E che non è voluto mancare al “battesimo” dell’associazione, sobbarcandosi quattro ore di viaggio per essere a San Mauro all’ora di cena.

Le emozioni – non me ne vogliano gli altri – sono quelle di Stefano Landi, autentico “maestro di sala” che anche ieri sera “volteggiava” fra un tavolo e l’altro da autentico regista. E visto che ci siamo conosciuti in un’epoca calcistica in cui la Fiorentina si identificava soprattutto in Baggio e Dunga, ci ha ricordato il vecchio numero 4 viola, “burbero” quando serve ma anche dal sorriso più facile del previsto. Si scherza Stefano. Non si scherza assolutamente, però, se si tratta di raccontare della buona riuscita della serata e di un’associazione, sì un’associazione, che ancora una volta ha dato il meglio di sé. Con la speranza che anche il futuro le dia e ci dia una mano perché il sorriso, non solo di Stefano ma di tutti noi, sia ancora più facile, sia ancora più continuo. Perché vorrebbe dire che l’emergenza sanitaria è finita del tutto e che gli eventi di Banda Albereta (che, non dimentichiamolo, nei suoi dieci anni di vita ha donato oltre 400.000 euro) potrebbero continuare anche al chiuso. Magari sempre a San Mauro.