Bar Gioielli, nessuna chiusura per mancato rispetto delle norme anti Covid. “Le consumazioni erano da asporto, regole sempre rispettate”

SESTO FIORENTINO – In riferimento all’articolo “Chiuso per cinque giorni un bar per mancato rispetto alle norme anti Covid” pubblicato lo scorso 7 aprile e relativo al Comune di Sesto Fiorentino, si precisa che, “relativamente agli aspetti legati alla consumazione all’interno del locale, la questione è attualmente oggetto di valutazione da parte del Prefetto di Firenze […]

SESTO FIORENTINO – In riferimento all’articolo “Chiuso per cinque giorni un bar per mancato rispetto alle norme anti Covid” pubblicato lo scorso 7 aprile e relativo al Comune di Sesto Fiorentino, si precisa che, “relativamente agli aspetti legati alla consumazione all’interno del locale, la questione è attualmente oggetto di valutazione da parte del Prefetto di Firenze al quale sono stati depositati gli atti iscritti difensivi ex articolo 18 Legge 689/1981″. Si rettifica inoltre quanto scritto in merito al fatto che “agenti della Polizia hanno trovato il titolare che serviva alcolici a due clienti” poiché, come si legge appunto nella richiesta di rettifica, “stava servendo, impacchettandole (quindi in modalità asporto) le ultime paste rimaste invendute dalla mattina per consegnarle agli avventori del locale (anch’essi sanzionati). E pertanto non stava servendo alcolici agli avventori”. Il titolare si è sempre attenuto e si attiene, si legge sempre nella richiesta di rettifica, “scrupolosamente a tutte le norme imposte dalla normativa Covid” e “non ha mai consentito la consumazione all’interno del locale, né di di bevande alcoliche, né di cibo. Gli avventori, nel caso sub specie, invero introducevano spontaneamente le suddette bevande alcoliche all’interno dell’esercizio commerciale”, ma senza che il titolare acconsentisse alla consumazione. A ciò si aggiunga che entrambi “gli avventori, al momento del controllo, indossavano la mascherina e, dunque, sarebbe stato impossibile consumare bevande alcoliche indossandola”. Ci scusiamo quindi con i lettori e con i diretti interessati dalla vicenda.