Baratti (Lega) e il bilancio di previsione che (ancora) non c’è: “L’approssimazione amministrativa di questa giunta non è tollerabile”

CALENZANO – Di ritardo in ritardo, fatto sta che il bilancio di previsione del Comune di Calenzano ancora non c’è e il capo gruppo della Lega i consiglio comunale, Daniele Baratti, denuncia “il colpevole ritardo dell’amministrazione calenzanese nella presentazione del documento, situazione che frena lo sviluppo del territorio. Chiediamo di conoscere i motivi del ritardo”. […]

CALENZANO – Di ritardo in ritardo, fatto sta che il bilancio di previsione del Comune di Calenzano ancora non c’è e il capo gruppo della Lega i consiglio comunale, Daniele Baratti, denuncia “il colpevole ritardo dell’amministrazione calenzanese nella presentazione del documento, situazione che frena lo sviluppo del territorio. Chiediamo di conoscere i motivi del ritardo”. “Dopo il mancato rispetto dei termini per l’approvazione del rendiconto 2021 (che sarà portato in aula il 31 maggio, un mese dopo la scadenza), – aggiunge Baratti – rileviamo anche per il bilancio di previsione la medesima situazione: non sarà sottoposto all’approvazione del consiglio comunale nei termini previsti. Da ricordare che il termine ultimo, originariamente previsto per il 31 dicembre, era stato differito al 31 maggio 2022. Ergo, già dal 1 gennaio l’ente opera in esercizio provvisorio e dal 1 giugno saremo in gestione provvisoria in quanto non autorizzata dal Ministero. La giunta Prestini, quindi, ha avuto molti mesi di tempo per elaborare il bilancio di previsione e, pur avendo già usufruito della proroga di legge, in maniera colpevole e inspiegabile, non è riuscita a rispettare i termini permettendosi di non dare alcuna spiegazione ai consiglieri come se tutto fosse nella norma. Detta situazione provoca non pochi problemi in quanto impone dei limiti di spesa e progettazione incidendo quindi negativamente sull’azione amministrativa dell’ente.

“Nel corso della gestione provvisoria – dice il consigliere della Lega – l’ente può disporre pagamenti solo per l’assolvimento delle obbligazioni già assunte, delle obbligazioni derivanti da provvedimenti giurisdizionali esecutivi e di obblighi speciali tassativamente regolati dalla legge, per le spese di personale, di residui passivi, di rate di mutuo, di canoni, imposte e tasse e, in particolare, per le sole operazioni necessarie a evitare che siano arrecati danni patrimoniali certi e gravi all’ente. Inoltre gli enti possono impegnare solo spese correnti, le eventuali spese correlate riguardanti le partite di giro e lavori pubblici di somma urgenza. Oltre a essere seriamente preoccupati per il bilancio dell’ente, che sarà approfondito quando avremo a disposizione la documentazione, ci indignano i continui ritardi rispetto alla tempistica fissata dalla legge. Purtroppo quello che emerge è una cronica inosservanza dei tempi di approvazione di atti fondamentali che dà l’idea di una intollerabile approssimazione amministrativa”.

P.F.N.