Baratti (Lega) “Il nostro voto contrario al Bilancio del Comune e della società in house”

CALENZANO – “Una gestine che ci lascia perplessi” afferma il capogruppo della Lega Daniele Baratti riferendosi al Bilancio del Comune e aggiunge “abbiamo espresso voto contrario al bilancio del Comune ed a quello della società in house”. “Per quanto riguarda il bilancio dell’Ente, dall’analisi della relazione al rendiconto, si rileva che nell’anno 2019 abbiamo assistito […]

CALENZANO – “Una gestine che ci lascia perplessi” afferma il capogruppo della Lega Daniele Baratti riferendosi al Bilancio del Comune e aggiunge “abbiamo espresso voto contrario al bilancio del Comune ed a quello della società in house”.

“Per quanto riguarda il bilancio dell’Ente, dall’analisi della relazione al rendiconto, si rileva che nell’anno 2019 abbiamo assistito ad un netto peggioramento dell’anticipazione non restituita al 31.12, passando da euro 918.660,61 ad euro 2.297.653,28 – prosegue Baratti – Il rendiconto 2019 si è chiuso con un risultato di amministrazione negativo pari a 913.611,00 euro. Questo evidenzia che l’ente è da ritenersi in disavanzo ai sensi dell’art.187 comma 1 del Tuel. Un disavanzo che, pur derivando da una sentenza della Corte Costituzionale che ha dato diversa interpretazione delle modalità di contabilizzazione della anticipazione di liquidità, discende sostanzialmente da difficoltà nella liquidità anche negli anni passati. Nel 2019, il trend del ricorso all’anticipazione di tesoreria è stato sistematico e aumentato. La gestione dell’anno 2019 ha determinato una perdita di esercizio di circa 1,8 milioni di euro, in peggioramento rispetto al 2018 (1,4). Tra l’altro, aspetto dal nostro punto di vista da sottolineare, il Collegio invita l’Ente a rivedere le proprie politiche di investimento, dirette ed attraverso le proprie partecipate, visto il deficit di liquidità”.

La stessa perplessità, spiega Baratti, è stata espressa per il bilancio della società in house.
“Ci sono – dice Baratti -, ad esempio, gli indici di struttura finanziaria che lasciano spazio a poche interpretazioni: il capitale circolante netto passa da +1.195.167,00 a -2.400.114,00 ed è dato dalla differenza fra attività e passività correnti. Il Margine di Tesoreria passa da – 4.824.666,00 a – 7.010.999,00 ed indica la capacità dell’impresa di soddisfare senza difficoltà le proprie obbligazioni a breve termine. In peggioramento anche il margine operativo lordo ed il reddito operativo. Nonostante la vendita di immobili, l’incasso di crediti e una consistente riduzione del capitale circolante, i debiti sono rimasti pressoché costanti. Si rileva una leggerissima diminuzione ma ammontano a circa 21 milioni di euro. Tra questi, i debiti verso i fornitori sono aumentati in maniera importante: circa 1 milione di euro (da 4.254.113,00 a 5.291.762,00).
Per tali ragioni, preoccupati per alcuni dati, abbiamo espresso voto contrario”.