Barbiana e Monte Giovi: domenica 11 luglio l’inaugurazione del sentiero della Resistenza

CAMPI BISENZIO – Domenica 11 luglio sarà una giornata dedicata alla memoria e alla riflessione, che partirà dal cippo di Padulivo, arriverà a Barbiana e proseguirà fino a Monte Giovi per ricordare e rinnovare i valori dell’impegno civile, la giustizia sociale e la lotta partigiana che in quei luoghi hanno avuto radici ed eco. Seppur con le cautele necessarie, visto […]

CAMPI BISENZIO – Domenica 11 luglio sarà una giornata dedicata alla memoria e alla riflessione, che partirà dal cippo di Padulivo, arriverà a Barbiana e proseguirà fino a Monte Giovi per ricordare e rinnovare i valori dell’impegno civile, la giustizia sociale e la lotta partigiana che in quei luoghi hanno avuto radici ed eco. Seppur con le cautele necessarie, visto il periodo straordinario che stiamo ancora vivendo, sarà una domenica piena di incontri e iniziative, promossa da Fondazione Don Lorenzo Milani insieme all’ANPI provinciale e ai Comuni di Pontassieve, Rufina, Dicomano, Vicchio, Pelago e Borgo San Lorenzo con la partecipazione della Presidenza della Camera dei Deputati, della Regione Toscana, della Città Metropolitana di Firenze, del Comune di Firenze e dell’Istituto Storico Toscano della Resistenza e dell’Età Contemporanea.

La giornata si aprirà alle 9:15 con la celebrazione al cippo di Padulivo e il taglio del nastro del Sentiero della Resistenza, la salita a piedi, dal Percorso della Costituzione fino a Barbiana, dove, alle 10.45, sono previsti gli interventi delle autorità e poi si proseguirà fino alla faggeta di Monte Giovi, dove alle 13 partirà il corteo con la deposizione delle corone ai caduti ai monumenti del Parco della Memoria. Alle 15.30 la manifestazione terminerà con le parole e la musica di Letizia Fuochi, nel suo recital “Libertà – parole e canzoni Resistenti”. Tra i numerosi interventi istituzionali previsti quello del presidente della Fondazione Don Lorenzo Milani Agostino Burberi, del presidente nazionale dell’Anpi Gianfranco Pagliarulo, del segretario di Presidenza della Camera dei Deputati, onorevole Luca Pastorino, dell’assessore regionale Serena Spinelli, del sindaco di Vicchio Filippo Carlà Campa, del consigliere delegato della Città Metropolitana di Firenze Giacomo Cucini, del sindaco di Pontassieve Monica Marini, del presidente dell’Istituto Storico Toscano della Resistenza e della Civiltà Contemporanea Giuseppe Matulli e del presidente del consiglio comunale di Firenze Luca Milani. Sabato 10 sono in programma, fra Colognole di Pontassieve e Celle di Dicomano escursioni, camminate lente, canti e letture e intitolazioni di sentieri a fatti e persone le cui vicende hanno segnato la storia di questi luoghi negli anni della Seconda Guerra Mondiale.

A Barbiana, infatti, la Fondazione Don Lorenzo Milani, su idea e progetto di Michele Gesualdi, ha deciso di far procedere parallelamente al Percorso della Costituzione (inaugurato nel 2011), il Sentiero della Resistenza. Un itinerario, realizzato con a una convenzione con la Presidenza del Consiglio dei Ministri – che parte dal cippo che commemora la strage nazifascista di Padulivo, a Vicchio, e si conclude a Monte Giovi, che fu sede di gruppi partigiani che da lì partirono per la liberazione di Firenze. Il Sentiero si compone di 33 pannelli, disegnati da studenti e studentesse dell’Accademia di Belle Arti di Firenze e di altre scuole (l’Istituto Comprensivo di Vicchio e istituti della provincia di Trento), dopo un’approfondita analisi storica con i loro docenti sui contenuti delle lettere dei condannati a morte.

I pannelli, infatti, richiamano importanti episodi storici e stralci di lettere dei condannati a morte della Resistenza locale, nazionale ed europea. Nel primo c’è la posizione di don Milani contro il comunicato stampa dei Cappellani militari che, nel ’65, definirono l’obiezione di coscienza espressione di viltà. I pannelli si succedono, poi, lungo la strada che dal cippo di Padulivo conduce a Barbiana, e danno voce ai protagonisti di quella lotta di Resistenza, appartenenti a ogni classe sociale: contadini, operai, politici, studenti, militari, preti, intellettuali, civili. Sono scritti toccanti e profondi di donne e uomini spesso poco più che ventenni che amano la vita e hanno deciso di perderla per ridonarla ad altri. Dall’eccidio di Padulivo, con alcune testimonianze del tempo, il Sentiero narra la drammatica fucilazione a Campo di Marte del ’44 per iniziare, dal pannello 8 fino a Barbiana, il dialogo con il Percorso della Costituzione riportando un brano tratto dal discorso di Calamandrei agli studenti. Seguono due brevi riflessioni di padre Turoldo e padre Balducci, confratelli di don Milani, sul valore “perenne” della Resistenza che va oltre il fatto storico, per cui diventa dovere morale opporsi ogni volta che i valori universali vengono calpestati. Le Lettere dei condannati a morte della Resistenza vanno lette come uno dei grandi documenti della Storia dell’Umanità. I testi e personaggi sono stati scelti per diversità del contenuto, differente provenienza sociale e geografica, età, genere e per le molteplici motivazioni del loro schierarsi contro il nazifascismo o per il pluralismo politico delle forze in campo. Una lezione senza tempo dedicata soprattutto alle scolaresche che numerose salgono a Barbiana da quel sentiero.