Bike sharing. Il Pdl chiede: “Ma dove sono finite le biciclette pagate con i soldi pubblici”?

CAMPI BISENZIO – Dopo quasi tre anni dall’inaugurazione, fatta dall’allora vicesindaco serena Pillozzi, il servizio Bike Sharing non funziona. Questo il giudizio del capogruppo del Pdl Paolo Gandola. Gandola pone alcune domande del tipo “quanti sono stati i campigiani che hanno effettuato il versamento di 20 euro a titolo di cauzione, per poter accedere al […]

CAMPI BISENZIO – Dopo quasi tre anni dall’inaugurazione, fatta dall’allora vicesindaco serena Pillozzi, il servizio Bike Sharing non funziona. Questo il giudizio del capogruppo del Pdl Paolo Gandola.
Gandola pone alcune domande del tipo “quanti sono stati i campigiani che hanno effettuato il versamento di 20 euro a titolo di cauzione, per poter accedere al servizio di Bike Sharing? Quanti campigiani hanno dunque richiesto la chiave codificata per poter utilizzare la bicicletta pubblica”?
Sono 4 le postazioni Bike Sharing tra Piazza della Resistenza/Piazza Dante, San Donnino, a Villa Montalvo e al centro commerciale I Gigli. Il Pdl segnala che quelle dislocate a “San Donnino e quella presente nel parcheggio della Biblioteca Montalvo, risultano sempre perennemente vuote. Le biciclette mancano perché sono effettivamente utilizzate dai campigiani oppure risultano disperse o sottratte illegalmente”?
Molte cose, suggerisce Gandola, farebbero pensare che quelle biciclette siano state sottratte.
“Oltre a ciò, purtroppo come testimoniato dalle foto, quelle poche biciclette che risultano presenti nelle diverse postazioni – scrive in un comunicato Gandola – sono oggetto di abbandono e degrado (in alcune risulta mancante il sellino, altre si trovano in una fatiscente situazione di degrado dovuta all’eccesivo guano di piccioni presente) in alcuni casi tali da non consentire il loro utilizzo”.
Dopo aver annunciato un’interrogazione sull’argomento, Gandola commente che “se i soldi pubblici quando vengono spesi permettono effettivamente di raggiungere delle economie o delle migliorie alla nostra città, oppure come crediamo siano spesso solo atti a creare dei progetti spot che successivamente, però, non si è in grado di mantenere nella loro efficienza. E’ giunto il momento di vederci chiaro”.