Bilanci nei Comuni, le richieste dei sindacati: “No all’aumento della Tari”

FIRENZE – Si affidano a una nota unitaria Cgil, Cisl e Uil per avanzare le loro richieste ai Comuni della Città metropolitana di Firenze in riferimento ai rispettivi bilanci di previsione. Una nota firmata da Giancarla Casini (Cgil Firenze), Fabio Franchi (Cisl Firenze) e Paola Vecchiarino (Uil Firenze) in cui esprimono, punto per punto, il loro […]

FIRENZE – Si affidano a una nota unitaria Cgil, Cisl e Uil per avanzare le loro richieste ai Comuni della Città metropolitana di Firenze in riferimento ai rispettivi bilanci di previsione. Una nota firmata da Giancarla Casini (Cgil Firenze), Fabio Franchi (Cisl Firenze) e Paola Vecchiarino (Uil Firenze) in cui esprimono, punto per punto, il loro pensiero.

“Nei mesi come Cgil-Cisl-Uil di Firenze – dicono – abbiamo attivato un percorso di confronto con i Comuni della Città metropolitana sui bilanci di previsione per il 2020. Al momento circa il 70% dei Comuni ci ha convocato ai tavoli di confronto in vista dell’approvazione dei bilanci e, in attesa di completare il percorso, ci sentiamo di esprimere alcune criticità, ma anche di valorizzare le relazioni sindacali territoriali. Infatti, il tema dei bilanci ha fatto sì che negli ultimi anni le parti sociali siano state riconvocate ai tavoli istituzionali, segnando così un trend positivo di cambiamento nei confronti della rappresentanza sociale territoriale, con il riconoscimento e attraverso una volontà di confrontarsi sulle linee d’indirizzo dei bilanci di previsione e sulle tematiche sociali. Un percorso che in alcuni casi ha portato alla firma di protocolli d’intenti o/e impegni rispetto al proseguo dei confronti in tutto l’arco dell’anno e su varie tematiche. Le richieste fatte da parte delle organizzazioni sindacali per un rafforzamento e riconoscimento di un welfare pubblico locale sono state centrate a seconda delle peculiarità di ogni Comune, e hanno riguardato molti ambiti quali gli investimenti sulle infrastrutture, sulle politiche dei trasporti e tariffe, sulle politiche sociali e ambientali, sulle politiche di welfare, fino al contrasto alle povertà e alle politiche per la casa oltre che fiscali”.

“Benché la maggior parte dei Comuni abbia confermato la spesa per il sociale come per l’anno 2019, – aggiungono – restano elementi di criticità rilevati rispetto alle imposte e tasse (Imu, Tasi, Irpef Comunale e Tari) e alle tariffe dei servizi a domanda individuale, quali mense asili nidi e trasporto scolastico. La conferma delle risorse per il sociale sicuramente non pone un arretramento in termini di servizi, ma le necessità e i bisogni variano negli anni, pertanto è stato chiesto di attuare un percorso di verifica, condiviso, con le organizzazioni nel corso dell’anno. Le richieste sindacali hanno trovato una convergenza soprattutto riguardo all’attivazione di un percorso per abbassare la pressione fiscale locale e l’applicazione di una vera ed efficace azione nell’adottare il criterio di progressività sulle tasse locali come unico sistema che possa tutelare le fasce socialmente ed economicamente più deboli”.

“Non siamo stati, invece, messi in condizione di affrontare una discussione chiara e approfondita su un argomento molto importante come quello sulla tariffa sulla tassa sui rifiuti, la Tari. La maggior parte dei Comuni, per il momento, non ha previsto aumenti, ma potrebbero esserci degli incrementi sulle tariffe già nel corso dell’anno 2020, vista la richiesta formulata all’Ato del gestore dei rifiuti per rivedere un nuovo piano tariffario. L’ipotesi d’incremento e gli aumenti che in alcuni Comuni hanno già pesato sui bilanci familiari destano ulteriore preoccupazione. I cittadini in questi anni stanno sempre più dimostrando di essere attenti e collaborativi rispetto alla collaborazione sullo stoccaggio dei rifiuti all’interno delle abitazioni, attraverso alla raccolta differenziata porta a porta, dimostrando grande sensibilità e senso civico sul piano del rispetto ambientale. La Tari è una tassa su cui è necessario aprire un confronto specifico con Comuni e Ato nel più breve tempo possibile: prima di immaginare qualsiasi aumento tariffario è necessario utilizzare tutti gli strumenti possibili quali quello volto a recuperare la contribuzione evasa”.

“Per Cgil, Cisl e Uil – concludono – è indispensabile una azione coordinata finalizzata a ridurre il fenomeno a limiti fisiologici. A differenza di quanto avveniva in passato, Regione, Comuni, gestori, Agenzia delle entrate hanno a disposizione una serie di informazioni e dati che, se messi in rete tra loro tramite azioni coordinate, possono contribuire al recupero di risorse fondamentali per assicurare abbassamenti tariffari e migliori servizi all’utenza. E’ quindi necessario un piano di investimenti sugli impianti e occorre puntare sull’innovazione nei processi di recupero e riuso dei rifiuti, secondo i moderni criteri dell’economia circolare, oltre a garantire qualità e sicurezza alle condizioni di lavoro degli operatori del settore”.