Bilancio, Gianassi: “Ecco la verità sui conti”

SESTO FIORENTINO – Sala strapiena alla casa del popolo di Querceto per l’assemblea organizzata dagli ex amministratori sul bilancio del Comune di Sesto. Ha preso subito la parola l’ex sindaco Gianni Gianassi. “Questa è una riunione – ha esordito – in cui bisogna pesare le parole. In questi giorni ho sentito molto nervosismo intorno a […]

SESTO FIORENTINO – Sala strapiena alla casa del popolo di Querceto per l’assemblea organizzata dagli ex amministratori sul bilancio del Comune di Sesto. Ha preso subito la parola l’ex sindaco Gianni Gianassi. “Questa è una riunione – ha esordito – in cui bisogna pesare le parole. In questi giorni ho sentito molto nervosismo intorno a questo incontro. Ma stasera ci saranno tre concetti che seguiremo: verità, partecipazione e trasparenza. Nel documento che abbiamo preparato non ci sono simboli di partito. Tra i firmatari ci sono ex amministratori, ex iscritti al Pd, iscritti ancora al Pd, sostenitori di Renzi e non. Questo non è un tassello di lotta politica ma voglia di fare chiarezza. L’articolo 54 della Costituzione dice che i cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina e onore. E a questo principio ci atteniamo. Sono rimasto colpito dal fatto che, nella vicenda drammatica che ha coinvolto l’amministrazione, nessuno ha ritenuto opportuno affrontare con chiarezza e nel merito la questione del bilancio”. L’ex sindaco ha detto anche di aver invitato all’assemblea il commissario del Pd sestese Lorenzo Becattini e i segretari metropolitano e regionale Fabio Incatasciato e Dario Parrini, anche perché “tutti loro sono stati sindaci e sanno quanto sia infamante un tipo di accusa simile”. Gianassi ha chiesto al pubblico presente un contributo volontario per la pubblicazione sulla stampa del volantino.

Gianassi ha sottolineato che “non è mai accaduto che una ragioneria premiata con oscar di bilancio venisse smantellata in pochi giorni dall’avvio della legislatura, dei tecnici tra i pochi ad aver adottato l’armonizzazione prima dell’obbligo di legge. Abbiamo chiesto una riunione per un passaggio di consegne e non è stata fatta. Vogliamo chiarezza perché candidati e partiti a Sesto dovranno misurarsi su obiettivi futuri e non su beghe passate. Il buco non c’era, abbiamo ingoiato due mesi di infamia e stasera vi spieghiamo come stanno le cose”.

Ha preso quindi la parola Giuseppe Amodei ex ragioniere capo del Comune, che per prima cosa ha detto “c’è un abisso tra indebitamento e buco”. Il buco contestato ammonterebbe a 16 milioni di euro. Amodei ha spiegato con slide e proiezioni quello che è stato riassunto nel documento sottoscritto dagli ex amministratori e distribuito ai presenti in sala. Secondo gli ex amministratori le previsioni di entrata fatta per Imu e Tasi nel gennaio 2014 “erano corrette, si scostavano da quelle del Ministero dello 0,42%. C’è stata una sovrastima dell’entrata Imu di 40mila euro circa su 15 milioni, un’inezia. Nel Consiglio comunale del luglio del 2014 si parlò anche di buchi per investimenti per mancate alienazioni ma le mancate alienazioni non generano mai buchi di bilancio: se le alienazioni non si fanno si rivedono gli investimenti”.

Quanto alle gravi irregolarità rilevate dalla Corte dei Conti toscana, “la pronuncia – ha detto Amodei – è stata inviata a tutti i Comuni della regione perché la Corte toscana ha dato un’interpretazione diversa da quella che da sempre veniva data nei nostri comuni e che continua nelle altre regioni. Per questo motivo i Comuni si sono rivolti al presidente dell’Anci, all’epoca anche sindaco di Sesto, che ha incontrato il presidente della Corte per affrontare il problema. Il Comune di Firenze come quello di Sesto ha ancora in essere questo contenzioso con la Corte dei Conti”.

Come è scritto nel documento distribuito stasera e come hanno spiegato a voce, gli ex amministratori sostengono che “l’ultima amministrazione ha deciso di vincolare a vario titolo 35 milioni che vengono inspiegabilmente retrodatati al 1 gennaio 2014 e partendo dai 19 milioni di avanzo di amministrazione giungendo così a un deficit di circa 16 milioni. Il ripiano trentennale viene presentato come unica soluzione possibile e questo è falso visto che il decreto ministeriale 2 aprile 2015 consentiva una soluzione totalmente alternativa: quella di sciogliere tutti i vincoli. Dai 19 milioni di avanzo 2014 sarebbe stato sufficiente – proseguono gli ex amministratori – detrarre il fondo crediti per non generare il debito trentennale”. In sostanza, e lo ha rispiegato dopo Gianassi, una scelta tecnicamente legittima, ma che a livello politico apre delle interpretazioni. “Su questo disavanzo contabile derivante dall’armonizzazione contabile si potevano fare delle scelte diverse e comunque la scelta presa – ha concluso l’ex primo cittadino – non è stata presentata e motivata ai cittadini. Tra qualche mese quando saremo a scegliere un nuovo politico per la guida della città bisognerà entrare nel merito delle questioni e i sestesi hanno un dovere aggiuntivo perché dovranno risolvere i problemi creati dalla politica”. La sensazione è che quindi, chiariti i nodi del bilancio, si possa cominciare a pensare alle future elezioni.

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