Bio-Enable: nasce una nuova sinergia tra tecnologie e imprese

SESTO FIORENTINO – Bio-Enable è una infrastruttura di ricerca distribuita creata per fornire servizi alle piccole e medie imprese toscane. Il progetto è nato dall’incontro tra il CERM (Centro di Ricerca di Risonanze Magnetiche) dell’Università degli Studi di Firenze, che ha assunto il ruolo di capofila, dall’Istituto di Neuroscienze del CNR di Pisa, dall’Istituto di Biorobotica […]

SESTO FIORENTINO – Bio-Enable è una infrastruttura di ricerca distribuita creata per fornire servizi alle piccole e medie imprese toscane. Il progetto è nato dall’incontro tra il CERM (Centro di Ricerca di Risonanze Magnetiche) dell’Università degli Studi di Firenze, che ha assunto il ruolo di capofila, dall’Istituto di Neuroscienze del CNR di Pisa, dall’Istituto di Biorobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e dal Dipartimento di Biotecnologie mediche dell’Università di Siena e la Regione Toscana. Oggi al Polo scientifico l’inaugurazione del progetto presentato dal rettore dell’Università di Firenze Luigi Dei, dal rettore dell’Università di Siena Francesco Frati, dal direttore dell’Istituto di Neuroscenze del Cnr di Pisa Michela Matteoli e da Luca Sebastiani della Scuola Sant’Anna di Pisa.

Bio-Enable mette a disposizione servizi tecnologici destinati alle piccole e medie imprese che non sarebbero in grado di ottenere autonomamente. Una volta definito il problema tecnico-scientifico per il quale l’azienda si è rivolta a Bio-Enable, i ricercatori delle varie piattaforme, coordinandosi tra loro guidano il committente nella scelta del protocollo più adatto e forniscono oltre al supporto tecnico per eseguir il protocollo, consulenza scientifica nell’interpretazione dei risultati.

Il rettore Luigi Dei ha sottolineato come le sinergie per le imprese, come il caso di Bio-Enable che è un progetto innovativo, si possono fare grazie alla Regione Toscana che è una delle realtà avanzate delle regioni italiane.

“Questo rapporto fra mondo della conoscenza e dell’impresa – ha detto il presidente di Confindustria Luigi Salvadori – per essere davvero proficuo deve essere continuo e bidirezionale. C’è bisogno di uno scambio permanente perchè i nostri due mondi hanno sempre più bisogno di fare sistema”.

“Il progetto – ha spiegato la vice presidente regionale Monica Barni – ha permesso di realizzare una nuova infrastruttura di ricerca distribuita e competitiva a livello internazionale nell’ambito della progettazione e dello sviluppo di molecole biologicamente attive, di farmaci biologici, vaccini, materiali avanzati, biomateriali e sistemi bioingegneristici, in grado di fornire sevizi alle imprese in tali ambiti. Bioenable garantisce l’accesso a piattaforme ottimizzate per il trasferimento tecnologico in questi ambiti”.

“L’infrastruttura – ha aggiunto l’assessore regionale alle attività produttive Stefano Ciuoffo – rappresenta un centro di riferimento scientifico e tecnologico per le MPMI operanti nel territorio, agendo come polo di attrazione, aggregazione e raccordo fra le imprese. La realizzazione del progetto è stata possibile grazie all’utilizzo di risorse del POR FESR 2014-2020 finalizzate al sostegno delle infrastrutture di ricerca, considerate cruciali per i sistemi regionali, e il contributo regionale è stato di quasi 2,4 milioni di euro. Un’eccellenza unica in campo nazionale, siamo sicuri delle positive ricadute per lo sviluppo del tessuto produttivo del nostro territorio”.

“E’ un progetto fuori dall’ordinario – ha detto il vicesindaco del Comune di Sesto Fiorentino Damiano Sforzi – ogni volta che si inserisco esperienze importanti come questo per noi sono elementi di valore alla nostra città”.