Bioplastiche, Gandola (FI): “Il Comune di Campi si faccia sentire in Regione”

CAMPI BISENZIO – “Piatti, bicchieri e posate in bioplastica vanno gettati nell’indifferenziato invece che nell’organico anche se certificati compostabili e biodegradabili? Anche il Comune di Campi Bisenzio si faccia sentire e chieda alla Regione Toscana e ad Alia di effettuare gli investimenti necessari per porre in essere gli adeguamenti impiantistici che consentano alle bioplastiche di […]

CAMPI BISENZIO – “Piatti, bicchieri e posate in bioplastica vanno gettati nell’indifferenziato invece che nell’organico anche se certificati compostabili e biodegradabili? Anche il Comune di Campi Bisenzio si faccia sentire e chieda alla Regione Toscana e ad Alia di effettuare gli investimenti necessari per porre in essere gli adeguamenti impiantistici che consentano alle bioplastiche di essere compatibili con le condizioni dei processi di compostaggio”. E’ questa la proposta avanzata da Paolo Gandola, capo gruppo di Forza Italia a Campi, che ha annunciato la presentazione di un ordine del giorno sull’argomento. “Nelle settimane scorse – spiega Gandola – Alia ha invitato i cittadini a mettere i rifiuti in bioplastica nel contenitore dei rifiuti non differenziati anziché nella frazione dell’organico. Adoggi, infatti, secondo quando riferito dall’azienda, solo i  i sacchetti  in “Mater – Bi” sono le uniche bioplastiche compatibili con le condizioni dei processi di compostaggio, mentre i manufatti in bioplastica  rigida, come forchette e coltelli, il cui utilizzo è di fatto  ineliminabile in eventi e manifestazioni pubbliche, si biodegradano a condizioni e tempistiche di processo diverse e comprometterebbero l’intera produzione di compost. Per questo vanno gettate nell’indifferenziato. Con l’ordine del giorno, chiederemo al Comune di Campi Bisenzio di richiedere alla Regione Toscana i necessari adeguamenti impiantistici che consentano di compostare anche gli di oggetti in plastica biodegradabile”. “Comprendiamo che una forchetta in bioplastica non sia proprio la stessa cosa di un gambo di carciofo – conclude Gandola – ma desta davvero preoccupazione l’arretratezza degli impianti gestiti da Alia e adesso, dopo aver perso troppi anni intorno all’inceneritore di Case Passerini, finalmente, archiviato, non è possibile perdere ulteriore tempo prezioso. E’ necessario trovare e avviare, nel più breve tempo possibile,  nuove sperimentazioni nella filiera del riciclo organico evitando così di vanificare gli sforzi immanni ed estremamente costosi che i cittadini stanno da tanti mesi compiendo nel rispetto della strategia del plastic free”.