Bolognesi (EFS): “25 novembre, chi agisce per appartenenza non siamo noi”

CAMPI BISENZIO – Non si placa il dibattito a Campi sulle iniziative che hanno riguardato la “Giornata contro la violenza contro le donne”. Quasi un botta e risposta fra maggioranza e opposizione. L’ultima presa di posizione è quella di Inga Bolognesi, consigliere comunale della lista Emiliano Fossi Sindaco. “Ieri era un giorno importante, un giorno […]

CAMPI BISENZIO – Non si placa il dibattito a Campi sulle iniziative che hanno riguardato la “Giornata contro la violenza contro le donne”. Quasi un botta e risposta fra maggioranza e opposizione. L’ultima presa di posizione è quella di Inga Bolognesi, consigliere comunale della lista Emiliano Fossi Sindaco. “Ieri era un giorno importante, un giorno in cui i gruppi consiliari hanno deciso di inaugurare una panchina in piazza della Resistenza dopo averla dipinta di rosso”.

“L’inaugurazione è stata argomento di una seduta congiunta delle commissioni V e VI perché un tema così delicato e sentito deve vederci insieme, senza appartenenza di colore, a dispetto di quanto sostenuto dal capo gruppo della Lega. Ci rincresce però constatare che chi agisce per appartenenza, non siamo noi; infatti ieri la Lega non era presente, forse aveva cose più importanti da fare, come organizzare una nuova dimostrazione di Karate, o semplicemente si è trattenuta ancora nel pensare che la scelta del colore rosso per dipingere tale panchina, dipendesse da una nostra presa di posizione”.

“Sabato 24, viceversa, eravamo stati invitati all’iniziativa della Lega in sala consiliare con una “dimostrazione di corso di difesa personale”; al contrario abbiamo assistito a uno “scimmiottamento” della la nobile disciplina del Karate, per meri fini propagandistici”.

“Da parte nostra continuiamo a sostenere che un tema così delicato e di ampia portata, non possa essere risolto con un corso di difesa personale di qualche ora, promosso gratuitamente dal Comune, ecco perché abbiamo bocciato la mozione presentata in consiglio. Per rispondere alla violenza dobbiamo prima partire da tematiche di tipo culturale, andando a indagare sulle cause, lavorando sull’educazione al rispetto di sé e degli altri. Dobbiamo insegnare ai ragazzi a non aver paura delle diversità e a non dover difendersi da esse, poiché lo stesso scambio che è la libera circolazione della gente, tutta la gente, di qualsiasi razza colore e credo, è fonte di ricchezza. Dobbiamo insegnarli a non alzare barriere affinché, come troppo spesso accade, le mura domestiche non si trasformino in prigioni per le donne.
Non dobbiamo alzare nessuna guardia, poiché il nemico che maggiormente sfugge al nostro controllo, è quello della violenza psicologica, che vede umiliare e annullare la donna, nella vita quotidiana e lavorativa ed è la forma di violenza più subdola in quanto assume svariate forme e si nutre di ricatti e giustificazioni”.