Bosco di Inno: il Consiglio di Stato dice sì al ricorso dei cittadini contro il distributore. La felicità – e la serenità – dei residenti

LASTRA A SIGNA – Il Consiglio di Stato ha pubblicato ieri la sentenza sul bosco di Inno, frazione del Comune di Lastra a Signa. Frazione salita alla ribalta delle cronache per la battaglia per l’annullamento del permesso a costruire relativo alla realizzazione di un nuovo distributore di carburante. E sul quale il Comune di Lastra […]

LASTRA A SIGNA – Il Consiglio di Stato ha pubblicato ieri la sentenza sul bosco di Inno, frazione del Comune di Lastra a Signa. Frazione salita alla ribalta delle cronache per la battaglia per l’annullamento del permesso a costruire relativo alla realizzazione di un nuovo distributore di carburante. E sul quale il Comune di Lastra a Signa non aveva presentato appello al Consiglio di Stato a seguito della sentenza del Tar che a sua volta aveva accolto il ricorso di un gruppo di cittadini. Sentenza che invece stata impugnata da chi avrebbe dovuto effettuare l’intervento per richiederne l’annullamento. Nella giornata di ieri la vittoria definitiva, con i giudici amministrativi che hanno accolto tutte le eccezioni presentate dalle 25 famiglie di Inno e hanno così annullato definitivamente il permesso a costruire il distributore.

“La Magistratura del Consiglio di Stato, – dicono i cittadini – pronunciandosi definitivamente, ha confermato la sentenza della Magistratura del Tar della Toscana e ha salvato il bosco di Inno dall’abbattimento per la costruzione di un distributore di carburanti. Il Consiglio di  Stato sottolinea e conferma quanto espresso dal Tar della Toscana ovvero l’importanza del bosco come importante sistema ecologico, barriera di difesa delle abitazioni dallo Smog e dal rumore e sottolinea la sua importanza ai fini identitari e paesaggistici del luogo”.

“Accogliamo con serenità e felicità questa sentenza – aggiungono – che sarà destinata a fare giurisprudenza, in particolare in questo momento storico dove l’abbandono delle fonti fossili, dei motori termici, la riconversione ecologica, i temi legati alla sostenibilità e alla resilienza ai fini del contrasto all’emergenza ambientale causata dai cambiamenti climatici e per un vivere sereno e sano della popolazione sono temi all’ordine del giorno. Festeggiamo doppiamente questa vittoria anche per la notizia di Ieri per l’entrata nella Carta  Costituzione la tutela dell’ambiente, della natura e degli ecosistemi, negli articoli 9 e 41”.

“L’articolo 41 è stato infatti modificato, aggiungendo che l’iniziativa economica “non può svolgersi in modo da creare danno alla salute, all’ambiente”, oltre che alle già sancite “sicurezza, libertà, dignità umana”. Nell’articolo 9 si aggiunge che la Repubblica tutela “l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali”. Faremo poi confluire attraverso le principali associazioni ambientaliste nazionali, un appello congiunto alla politica, sia regionale, dove auspichiamo che si ponga la massima attenzione nel difendere le leggi regionali per il governo del territorio così importanti per mantenere inalterati i paesaggi,  boschi e la biodiversità  della Toscana, così invidiati da tutto il mondo, che nazionale, con l’auspicio in questo caso che una normativa  fuori tempo, come quella della liberalizzazione dei distributori di carburante, venga revisionata in senso restrittivo visto l’abbandono a breve dei motori termici a favore di una mobilità a zero emissioni”.

“Ormai tutte le case automobilistiche hanno fissato fra il 2030 e il 2035 l’abbandono dei motori alimentati a gas, benzina e diesel come da indicazioni europee. Un grazie al Comitato Collinare di Lastra a Signa, a Saul Rinaldi e Mauro Picco, e a tutti i membri che lo hanno sostenuto, alle 25 famiglie firmatarie dei ricorsi, allo studio legale Piochi, che ci ha supportato e sopportato e condotto un ricorso eccezionale: Leonardo e Claudia, un grazie immenso a Legambiente Circolo Di la d’Arno Lastra a Signa e al suo presidente Carlo Moscardini al presidente regionale Legambiente Fausto Ferruzza“.

“Il Consiglio di Stato – hanno detto invece i consiglieri metropolitani di FdI nel Centrodestra Claudio Gemelli e Alessandro Scipioni – ha messo fine, nell’interesse del buon senso dei cittadini e del decoro paesaggistico alla possibilità della costruzione di un impianto totalmente inopportuno in una zona come quella di Inno, dove i danni sarebbero stati nettamente maggiori dei benefici. Siamo felici dell’esito di una vicenda che aveva preoccupato per mesi i residenti che abbiamo avuto la fortuna di conoscere ed al cui fianco continuiamo a schierarci in questo momento di grande soddisfazione”.