Botta e risposta tra maggioranza e opposizione sulla variante Ginori

SESTO FIORENTINO – Si è accesa la discussione, questo pomeriggio, in consiglio comunale quando è stato trattato il punto 8 all’ordine del giorno ovvero la “Variante semplificata al Secondo Regolamento Urbanistico: attuazione delle previsioni di cui all’area urbana non consolidata Ginori”, variante che è stata approvata con i voti della maggioranza. “E’ una variante che […]

SESTO FIORENTINO – Si è accesa la discussione, questo pomeriggio, in consiglio comunale quando è stato trattato il punto 8 all’ordine del giorno ovvero la “Variante semplificata al Secondo Regolamento Urbanistico: attuazione delle previsioni di cui all’area urbana non consolidata Ginori”, variante che è stata approvata con i voti della maggioranza.

“E’ una variante che nasce dalla storia della Manifattura e di quel quartiere – ha detto il vice-sindaco Damiano Sforzi presentando la variante – si restituisce un pezzo urbanistico dando un senso economico e produttivo a quell’area”. In quella zona (due aree) sono previsti, ha precisato il vicesindaco 10mila mq di Sul, 19mila di Sul in meno rispetto al precedente regolamento urbanistico”. Le due aree sono viale Pratese e una sul viale Giulio Cesare per un totale di 10mila mq con una media superficie di vendita fino a 4mila mq. Previste rotatorie tra via Oriani e via Pratese e una su viale Giulio Cesare, parcheggi, ciclabili e una strada tra via delle Rondini e viale Giulio Cesare.

Il capo gruppo di Insieme Cambiamo Sesto Maurizio Quercioli ha sottolineato che “argomenti grossi come questi non si portano in Consiglio  senza prima uno scambio di idee. Mi preoccupa il fatto che questa è un’area delicatissima” e ha aggiunto che “si mette in discussione il commercio del centro”. Altro aspetto, ha detto Quercioli, da tenere in considerazione oltre la parte storica del Museo anche “quella naturalistica del viale. Sappiamo che le città possono dare un contributo sostanziale contro il cambiamento climatico” e ha aggiunto “si consuma il suolo, si tagliano gli alberi”. Quercioli ha espresso la propria contrarietà “voler fare velocemente la variante – ha detto – sembra sia tutto già deciso”. Andrea Guarducci, capo gruppo di Per Sesto, ha ribadito “senza questa variante la Ginori a Sesto non c’è”. Cristina Conti di Sinistra Italiana ha aggiunto che “senza questa variante il futuro era senza la Ginori”. Il sindaco Lorenzo Falchi ha chiuso il dibattito affermando che “c’è chi si assume le responsabilità e chi preferisce non farlo. Noi ci assumiamo le responsabilità”.