Boxe, Lorenzo il giovane vincitore del Trofeo intitolato a Alberto Mura

SESTO FIORENTINO – Compirà 17 anni il prossimo 2 luglio, ma è già un campione. Lorenzo Bartolini è un giovane pugile che ha ottenuto il Trofeo Nazionale intitolato a Alberto Mura, il più importante premio di boxe dopo il campionato italiano, che si è tenuto a Roccaporena-Cascia in provincia di Perugia dal 6 all’8 aprile […]

SESTO FIORENTINO – Compirà 17 anni il prossimo 2 luglio, ma è già un campione. Lorenzo Bartolini è un giovane pugile che ha ottenuto il Trofeo Nazionale intitolato a Alberto Mura, il più importante premio di boxe dopo il campionato italiano, che si è tenuto a Roccaporena-Cascia in provincia di Perugia dal 6 all’8 aprile scorsi. Ducento i pugili selezionati che si sono esibiti e Lorenzo Bartolini ha conquistato il Trofeo nella sua categoria under 18, 69 Kg. Lo ha fatto dopo due anni di allenamenti costanti nella palestra Luminati dove era arrivato dopo aver giocato a pallacanestro. “A Lorenzo piace la boxe – dice Roberto Luminati titolare della palestra di via di Calenzano – lo si è visto subito. E’ un ragazzo che la mattina va a correre e poi a scuola e quando ha finito torna in palestra per gli allenamenti. Ha bruciato le tappe ed è riuscito a vincere, sono molto contento di questo risultato”.

Lorenzo abita a Settimello con i genitori, si allena con costanza senza dimenticare gli studi per odontotecnico all’Iti di Firenze dove frequenta la terza superiore. “Mi sono avvicinato alla boxe – racconta – per la sua filosofia: l’allenamento paga sempre. All’inizio ero intimorito avevo paura di farmi male, poi ho iniziato ad acquistare più sicurezza. Avevo una bassa autostima, grazie a questo sport ho ottenuto maggiore consapevolezza nelle mie capacità”.

Il giovane campione è certo che continuerà con lo sport, con la boxe e visto i risutati ottenuti le premesse per conquistare altri trofei ci sono.

Il fascino del ring conquista non solo i giovani, infatti alla palestra Luminati la frequenza è composta da persone di età diverse ed esperienze differenti, molto spesso qui si ritrovano quei giovani e meno giovani, indecisi sul proprio futuro che camminano ai margini della società. “Si lavora sul sociale – dice Luminati – con ragazzi problematici con difficoltà di inserimento: qui si impara a rispettare le regole e quando si entra in palestra si è tutti uguali. Non abbiamo un grande bacino d’utenza, ma siamo contenti che le istituzioni siano al nostro fianco”.

“Da quando sono assessore allo sport – dice Damiano Sforzi – ,mi sono appassionato al pugilato. Questa palestra accoglie chi non frequenta altri sport e spesso rappresenta l’alternativa allo stare in strada e risolve anche qualche problema di sicurezza dando risposte a molti ragazzi”.

La maggioranza degli atleti è compasta da maschi, ma ci sono anche ragazze, 4 o 5 che amano allenarsi e dalla prossima stagione partirà un corso per givoani dai 10 ai 14 anni.

“Il pugilato, la nobile arte, non è per tutti – spiega Luminati – è uno sport di contatto. Occorrono abilità, destrezza, fantasia e gioco. Imparare a tirare pochi colpi e non prenderne nessuno, come diceva mio babbo”.

Quando entri respiri subito l’aria di un luogo che non lascia niente al caso, fatto di un glorioso passato come mostrano le immagini, i trofei, i manifesti, le foto, i sacchi da boxe, il ring. In questo mondo è davvero tutto possibile. Si entra insicuri, irriverenti, gracili e si esce più forti e non solo fisicamente.