Brandino (Comune amico), “la Fondazione del Teatro Dante sia presieduta gratis dal sindaco”

CAMPI BISEZNIO – Il consiglio comunale sta per approvare il regolamento per la nuova Fondazione che avrà il compito di sostituire la spa che gestisce il Teatro Dante. Una scelta interessante che potrebbe comportare maggiore efficienza nella gestione e, in questo momento particolare, una riduzione dei costi di gestione. Ma il consigliere comunale Giovanni Brandino […]

CAMPI BISEZNIO – Il consiglio comunale sta per approvare il regolamento per la nuova Fondazione che avrà il compito di sostituire la spa che gestisce il Teatro Dante. Una scelta interessante che potrebbe comportare maggiore efficienza nella gestione e, in questo momento particolare, una riduzione dei costi di gestione.
Ma il consigliere comunale Giovanni Brandino del Gruppo misto, uno degli animatore della lista civica Comune amico che sarà in lizza alle prossime amministrative, spiega che “ciò che ci è stato proposto rappresenta solo il rischio che si dia vita ad una struttura che serva a mettere sotto il sedere di qualche ex sindaco na poltrona troppo onerosa”.
A tal proposito Brandino ha proposto alcuni emendamenti alla delibera proposta al consiglio comunale ma non dopo aver chiesto che tale documento “passi al vaglio della commissione consiliare in modo che si amplii il dibattito sui contenuti”. E in modo che possa essere il prossimo consiglio comunale, quello eletto nelle elezioni del 26 maggio, “a deliberare su un atto così importante”.
In sostanza Brandino propone che il presidente del consglio di gestione della Fondazione sia lo stesso sindaco del comune di Campi in modo da eliminare un compenso che rischierebbe di essere particolarmente oneroso; il consiglio di amministrazione possa essere composto da due membri, oltre al presidente, con il solo rimborso del gettone di presenza al Cda che sia quantificato nella stessa misura del gettoe di presena percepito dai consiglieri comunali.
Oltremodo Brandino asserisce che nel consiglio di indirizzo vi siano al massimo 7 mebri e che nessuno possa far parte anche del Cda della Fondazione.
“La Fondazione – conclude Brandino – può essere una grande occasione per il teatro Dante e la gestione della cultura in città. Però dobbiamo stare attenti a quello che facciamo e non credo che il teatro Dante, con tutto il rispetto che porto al suo ruolo, possa comptere con il Maggio fiorentino”.