PIANA FIORENTINA – Ampliamento dell’aeroporto, bretellina, termovalorizzatore, casse d’espansione dell’Arno. Ieri sera sul palco della festa dell’Unità a Firenze c’erano i sindaci Angela Bagni, Alessio Biagioli e Alberto Cristianini e i consiglieri regionali Paolo Bambagioni e Monia Monni. A coordinare Stefano Calistri, responsabile Enti locali della Segreteria metropolitana. Tema, le infrastrutture nell’area della Piana e della Città metropolitana.
Uno degli aspetti sottolineati è la priorità non solo delle grandi opere, ma anche di un insieme di progetti che supportino la viabilità ordinaria. E’ il caso della cosiddetta “bretellina” Stagno-Campi Bisenzio che è in realtà composta da più progetti, su cui ogni Comune si sta occupando della progettazione. “Il Pd regionale e locale non può concludere questa legislatura – ha detto il sindaco di Lastra, Bagni – senza aver dato segnali concreti su questa opera. In questi mesi a Lastra a Signa ci sono stati due incidenti mortali su via Livornese e al di là delle responsabilità personali, quel tratto dall’uscita della Fi-Pi-Li al Ponte a Signa chiede una risposta. Il Comune impegnerà 4 milioni di euro nei prossimi anni, la regione ne aggiunge altri 5. Siamo al progetto preliminare e contiamo di partire il prossimo anno con il tratto della rampa al Ponte a Signa per poi passare a via di Sotto, con il collegamento alla rotonda della stazione”.
Anche il Comune di Signa sarà coinvolto nel progetto, che prevede la bretellina dal Ponte fino all’Indicatore. Il sindaco Cristianini però ha soprattutto sottolineato gli sforzi degli enti nella realizzazione della cassa di espansione ai Renai. “Quella che verrà realizzata ai Renai – ha detto il primo cittadino – sarà la più grande opera di messa in sicurezza dell’Arno dopo l’invaso di Bilancino. Ospiterà in caso di bisogno fino a 13 milioni di cubi d’acqua su 270 ettari di terreno. Un’opera che non serve solo a Signa, ma anche a tutta la Piana e a Firenze”.
Per Biagioli, sindaco di Calenzano, dato che le risorse a disposizioni degli enti sono più limitate rispetto al passato, “ci devono essere delle priorità su come scegliamo di investire. Perché per quanto riguarda le infrastrutture, non ci sono solo le spese della realizzazione, ma anche quelle della manutenzione. In questo senso confermo quello che ho già detto: i 150 milioni di euro che verranno investiti nell’ampliamento dell’aeroporto di Firenze potevano essere impiegati diversamente. Gli scali di Pisa e Firenze potevano seguire la loro vocazione ed essere meglio collegati. In questo senso, ritornando alla manutenzione, un’opera come la Fi-Pi-Li che è strategica andrebbe potenziata e rivista: ad esempio oggi il limite di 90 chilometri orari è antistorico”. Anche la tutela dell’ambiente è poi, secondo il primo cittadino di Calenzano, un investimento importante.
Secondo la consigliera regionale Monia Monni, che fa parte della commissione Ambiente del Consiglio, la Piana è un territorio che sconta una programmazione “settoriale” tipica di decenni fa. “Dobbiamo invece cominciare a pensare questa fascia di territorio come inserita in un territorio più ampio. Non ci sono solo i progetti del termovalorizzatore e dell’ampliamento dell’aeroporto, c’è anche il polo scientifico, il parco della Querciola, il parco della Piana, l’area Osmannoro 2000, l’area Ingromarket. Sono tante cose, da ripensare in un’ottica più ampia e che vanno tenute insieme: per fare questo serve un ruolo attivo della Regione e della Città metropolitana. Nella stessa ottica i 60 milioni spesi per la bretellina da Stagno a Campi Bisenzio: non è un’opera che serve solo ai Comuni sui quali verrà realizzata, ma anche a Firenze e a Prato”. Di queste opere ha parlato anche il consigliere regionale Paolo Bambagioni (entrambi i consiglieri sono stati eletti nella circoscrizione Firenze 4, che comprendeva la Piana). “Proseguiamo l’iter complesso ma ormai imboccato dell’ampliamento dello scalo di Peretola – ha detto – la Toscana non poteva più avere due poli che si facevano concorrenza ed era fondamentale avviarsi verso un’unificazione”. Abbandonata l’idea “non più redditizia e gravata da molti problemi” della bretella, secondo Bambagioni, “la bretellina sarà un’opera che porterà realmente soluzioni in quest’area della Piana”.