Brunori (Lega) risponde a Guarducci sull’area ex Ginori

SESTO FIORENTINO – “Rimaniamo allibiti di fronte ai modi e ai contenuti della risposta del capogruppo di Per Sesto Guarducci alle nostre legittime critiche al POC, una risposta dai toni in linea con quelli di un bulletto di quartiere più che di un consigliere comunale navigato come Guarducci. Parole le sue che non replicano nel […]

SESTO FIORENTINO – “Rimaniamo allibiti di fronte ai modi e ai contenuti della risposta del capogruppo di Per Sesto Guarducci alle nostre legittime critiche al POC, una risposta dai toni in linea con quelli di un bulletto di quartiere più che di un consigliere comunale navigato come Guarducci. Parole le sue che non replicano nel merito delle questioni, ma cercano goffamente di screditare l’avversario”. Risponde così il capogruppo della Lega Daniele Brunori alle critiche di Guarducci. “Ci dispiace che la maggioranza ogni qualvolta subisca una critica finisca per esprimersi insultando, dimostrando così una forte allergia alla dialettica democratica. – prosegue Brunori – Del resto sulla questione Area Ginori l’amministrazione è colta nel vivo, viste le numerose critiche ricevute in passato non solo dalle forze politiche (Pd in testa, anche se sembra essersene scordato; senza contare partiti pseudoecologisti come Ecolo’ e SI), comitati civici e semplici cittadini. Critiche e proteste che perdurano tuttora, come testimonia lo striscione comparso nel parco Ginori due giorni fa. Purtroppo poi per il consigliere Guarducci la scheda del POC sull’Area Ginori parla chiaro: 5000mq di residenziale e commerciale e 20 metri di altezza consentita”.

“Le nostre – aggiunge – sono critiche puntuali che si basano sui documenti arrivati in cui i numeri sono quelli citati. Senza considerare che Guarducci pare scordarsi che le previsioni dello scorso piano o delle varianti si possono anche rivedere; se non lo si fa occorre prendersene la responsabilità davanti ai cittadini invece che prendersela con l’opposizione. Inoltre, se il consigliere ha altre informazioni su presunte modifiche o su colloqui riservati tra Fondazione e Unicoop venga a relazionarne  in consiglio o in commissione. E proprio ieri in Commissione Urbanistica, alla presenza di un silente Guarducci, sono emerse le linee fondamentali del POC: l’ambizioso quanto fragile progetto dell’area Zambra-Quinto Basso, esposto ai capricci di Regione e Città Metropolitana  (come ha candidamente ammesso il capo architetto Frisch); interi quartieri dimenticati (poco o nulla per Neto, Padule, Centro, Quinto Alto), con una netta predilezione del POC per la parte sud orientale della città; la città dei 15 minuti vale solo per arrivare ai supermercati; incredibilmente il piano si dimentica di menzionare i servizi sanitari, verso cui i cittadini sestesi in certi casi avranno bisogno di ben più di 15 minuti in auto, altro che a piedi. Sempre di più un piano delle belle speranze ma soprattutto delle promesse infrante”.