Calamandrei. Lega “accertare le responsabilità e sorveglianza ad hoc per chi è stato esposto”

SESTO FIORENTINO –  La Lega “ritiene importante che vengano accertate le responsabilità nei confronti di chi si è mostrato negligente in questa situazione”. E’ quanto si legge in un comunicato a firma Francesco D’Agui, responsabile Lega Sesto Fiorentino, e Daniela Pancani, del Gruppo Lega Sesto, sul ritrovamento di amianto alla succursale Tifariti di via di Vittorio […]

SESTO FIORENTINO –  La Lega “ritiene importante che vengano accertate le responsabilità nei confronti di chi si è mostrato negligente in questa situazione”. E’ quanto si legge in un comunicato a firma Francesco D’Agui, responsabile Lega Sesto Fiorentino, e Daniela Pancani, del Gruppo Lega Sesto, sul ritrovamento di amianto alla succursale Tifariti di via di Vittorio del Calamandrei.
Secondo la Lega è necessario predisporre “un programma di sorveglianza sanitaria ad hoc per i ragazzi ed i docenti che ne sono stati esposti attraverso protocolli specifici per la valutazione del rischio alla salute dovuto all’esposizione prolungata”. Inoltre la Lega “ritiene pertanto, visto il vuoto normativo riscontrato nelle linee guida Regionali della Toscana nell’ ambito di edifici scolastici, adottare provvedimenti preventivi del caso”.
“L’esposizione a fibre di amianto è responsabile di effetti a lungo termine sulla salute – proseguono D’Aguì e Pancani – ed in particolare a carico dell’ apparato respiratorio. Le forme morbose più rilevanti sono (Placche o Calcificazioni Pleuriche, Fibrosi Polmonare, Mesotelioma, Tumore Polmonare), in cui tutte queste tipologie sono dose-dipendenti e la latenza tra l’ inizio dell’esposizione e la comparsa del danno varia tra 10 a 20/30 anni. Cosa possiamo fare nel frattempo? Inoltre ci chiediamo, quali soluzioni verranno intraprese per lo smaltimento della pavimentazione dell’Istituto risultato positivo e per la collettività? Esistono dei rischi per la cittadinanza che si trova confinante a tale Istituto?
Insomma non basta trasferire una scuola per risolvere il problema ma identificare soluzioni strutturali alternative e di smaltimento, nonché protocolli sanitari specifici”.