“Calenziani”: Lorenzo, un dottorato all’Università, la musica per “coccolarsi”

CALENZANO – I “Calenziani” non si fermano, ormai sono parte di noi. Lo dimostrano le storie che, settimana dopo settimana ci raccontano e che noi raccontiamo tramite Piananotizie. Con tante visualizzazioni sia sulla nostra home page che sulla pagina Facebook di Piananotizie. Questa domenica è la volta di Lorenzo Marsili, 26 anni, che si divide […]

CALENZANO – I “Calenziani” non si fermano, ormai sono parte di noi. Lo dimostrano le storie che, settimana dopo settimana ci raccontano e che noi raccontiamo tramite Piananotizie. Con tante visualizzazioni sia sulla nostra home page che sulla pagina Facebook di Piananotizie. Questa domenica è la volta di Lorenzo Marsili, 26 anni, che si divide fra studio e musica. Un vero e proprio “Calenziano”. I “Calenziani”, infatti, sono i marziani di Calenzano. Persone che attraversano la città, la usano e ne vivono di volta in volta frammenti diversi (non meno residenti dei residenti). È a partire dal loro sguardo esterno, vagamente ignoto, tangenziale e dall’incontro con quello dei cittadini, che si genera un racconto corale, inedito e strettamente attuale del territorio. Quello che ne scaturirà sarà un album collettivo, con le storie (esperienze, racconti, e tanto altro ancora) delle persone e le immagini provenienti da quello che è oggi un vero e proprio diario personale: il telefono cellulare.

Firenze, maggio 2017. Eravamo al Boomker Sound, la sala prove dove suoniamo di solito, e avevamo trovate queste maschere… Troppo belle per non provarle!

Sono Lorenzo Marsili, ho 26 anni, faccio un dottorato presso l’Università di Trieste e sono il cantante della mia band “Le pietre dei giganti”. A 12-13 anni ho iniziato ad ascoltare di tutto perché ero curioso, curioso, curioso; poi a un certo punto mi sono detto: “voglio mettermi a suonare, voglio avere una band!”. E a 14 ho iniziato a prendere lezioni di chitarra. La cosa bella è che quando entro in sala e suono mi dissolvo dentro alla musica. La musica per me ha un potere terapeutico, è un momento per coccolarmi. Per la band mi occupo anche delle public relation, però mi sono un po’ rotto perché ti tolgono un sacco di tempo e non ti risponde mai nessuno. A volte passo tre ore a inviare mail, poi guardo fuori, vedo che la giornata sta finendo e dico: “cavolo, potevo andare a farmi una corsa!”. Calenzano la conosco soprattutto per un motivo: il batterista dell’altra band, che abitava qui. Prima sapevo del Cycle e poco altro.

I “Calenziani” sono i protagonisti di un progetto pubblico ideato da Matteo Balduzzi e Stefano Laffi, promosso dal Teatro delle Donne e dal Comune di Calenzano, che ha come media partner Piananotizie e Sesto Tv.
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