Campi Bisenzio: cane maltrattato, sarebbe stato un ottantenne di Campi Bisenzio

CAMPI BISENZIO – Sarebbe stato un ottantenne residente a Campi Bisenzio a gettare il cocker ancora vivo nel cassonetto dei rifiuti in via di Brozzi a Firenze. La scoperta è stata fatta dall’Enpa che subito dopo la denuncia del ritrovamento dell’animale, ancora vivo, anche se con il collo reciso per l’asportazione del microchip e poi […]

CAMPI BISENZIO – Sarebbe stato un ottantenne residente a Campi Bisenzio a gettare il cocker ancora vivo nel cassonetto dei rifiuti in via di Brozzi a Firenze. La scoperta è stata fatta dall’Enpa che subito dopo la denuncia del ritrovamento dell’animale, ancora vivo, anche se con il collo reciso per l’asportazione del microchip e poi chiuso in un sacco e buttato nel cassonetto, l’Enpa ha lanciato l’appello a chi avesse visto o conosciuto il vecchio cocker. I centralini delle guardie zoofile di Firenze sono stati presi d’assalto, circa 320 le telefonate di segnalazioni. Su alcune di queste, dopo le necessarie verifiche, si sono concentrate le attività investigative del Sista lo speciale nucleo investigativo delle guardie Enpa di Firenze. Dopo una serie di riscontri, di testimonianze e di verifiche con persone in grado di riferire sull’episodio e con l’anagrafe canina della Asl Veterinaria fiorentina e il controllo di 300 tabulati di cani cocker iscritti nell’area fiorentina, le guardie zoofile hanno stretto il cerchio su una persona, un anziano ottantenne residente a Campi Bisenzio. Nella serata di ieri è stato identificato ed ha dichiarato che era morto e per questo lo aveva collocato nel cassonetto. L’ottantenne dovrà rispondere dei reati di maltrattamento, abbandono e atti crudeli nei confronti di animali alla Procura della Repubblica.
“Per l’autore di un gesto così spietato – ha detto in un comunicato la presidente nazionale dell’Enpa Carla Rocchi – l’Enpa chiede una condanna esemplare: abbandonare un animale con il quale si è condivisa una vita e non sostenerlo nel momento di maggior bisogno denota una tale malvagità da far pensare che la psicologia di queste persone soffra di gravi disturbi e deficit che potrebbero essere pericolosi anche per gli uomini”.