Campi Bisenzio: Confindustria chiede la riapertura del ponte di via Einstein

CAMPI BISENZIO – “Basta, ci sentiamo presi in giro”. La dura affermazione, volta alla “pubblica amministrazione” di Campi (un eufemismo per non dire il sindaco Adriano Chini) è del presidente della sezione locale della Confindustria Sandro Ratti e si riferisce all’ormai troppo lunga storia del pointe sulla Marina di via Einstein percorribile solo in un […]

CAMPI BISENZIO – “Basta, ci sentiamo presi in giro”. La dura affermazione, volta alla “pubblica amministrazione” di Campi (un eufemismo per non dire il sindaco Adriano Chini) è del presidente della sezione locale della Confindustria Sandro Ratti e si riferisce all’ormai troppo lunga storia del pointe sulla Marina di via Einstein percorribile solo in un senso unico di marcia dal novembre 2009.
“La chiusura del ponte, a seguito di un incidente di cui fu responsabile, nell’agosto 2009, un veicolo industriale in manovra – spiega Ratti – sta creando notevoli problemi logistici alle tante aziende della zona complicando la viabilità”. Per riparare il ponte e poterlo riaprire occorrerebbero circa 350mila euro e la “pubblica amministrazione”, dice Ratti, “aveva promesso, a settembre scorso, che entro lo scorso ottobre avrebbe pubblicato il bando di gara per affidare l’appalto”. I lavori per ripristinare il ponte sulle due corsie di marcia potrebbero durare non più di un mese ma i soldi, evidentemente, non ci sono.
“Siamo sconcertati – continua Ratti – comprendiamo le difficoltà determinate dalla spending review e dal patto di sandro ratti confindustriastabilità ma dove sono finiti tutti i soldi che paghiamo per l’Imu e le altre tasse? E dove sono finiti i soldi incassati dal Comune con la vendita di un terreno proprio qui vicino”?
Confindustria associa, in questa zona, oltre 250 aziende che danno lavoro a quasi 10mila persone e adesso, assicurano, sono stanchi di essere presi in giro e vogliono certezze.
“Come si fa a credere che si possa attrarre nuovi investimenti in questa zona – conclude Ratti – se siamo in un’area piena di buche, senza servizi adeguati e dove non si riesce neanche a ripristinare l’uso delle infrastrutture che c’erano. Anziché attrarre investimenti qui si stanno creando i presupposti per disincentivare la presenza degli imprenditori”.
D. C.

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