Campi Bisenzio: la crisi Fnac in consiglio provinciale

CAMPI BISENZIO – L’assessore al lavoro Elisa Simoini ha riferito in consiglio provinciale sulla situazione alla Fnac dei Gigli rispondento ad una domanda d’attualità dei consiglieri di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi. Nel punto vendita all’interno del centro commerciale I Gigli, inaugurato nel giugno 2010, operano 53 dipendenti (addetti alla vendita ed impiegati, […]

CAMPI BISENZIO – L’assessore al lavoro Elisa Simoini ha riferito in consiglio provinciale sulla situazione alla Fnac dei Gigli rispondento ad una domanda d’attualità dei consiglieri di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi. Nel punto vendita all’interno del centro commerciale I Gigli, inaugurato nel giugno 2010, operano 53 dipendenti (addetti alla vendita ed impiegati, molti part time), età media 30 anni e alta professionalità. Sindacati e lavoratori lamentano lo stato di incertezza circa il futuro occupazionale. A questo proposito, lo scorso 18 settembre nell’ambito dell’iniziativa ‘Vogue Fashion Night’ gli stessi addetti hanno dato vita ad una manifestazione di protesta davanti al negozio di Gucci in Via Tornabuoni (Gucci, infatti, insieme a Puma, Yves Saint Laurent, Bottega Veneta, e altri, fa parte di Ppr). I sindacati hanno chiesto un incontro chiarificatore all’azienda. In assenza di risposte certe sarà indetto uno sciopero nazionale. Giovedì prossimo, 27 settembre, le organizzazioni sindacali e il lavoratori incontreranno il Comune di Campi Bisenzio. L’Unità di Crisi della Provincia di Firenze non è stata interessata della vertenza.
“Mentre sembra che a Firenze sbarchi Apple subentrando alla Edison – ha commentato per Rifondazione Andrea Calò – la vicenda Fnac resta sospesa in un clima di incertezza e precarietà. Abbiamo chiesto, in questo contesto, se è vero che la Fnac ha intenzione di avviare una dismissione della rete commerciale italiana, cosa faranno gli enti locali per sostenere i lavoratori. Rimane alta la tensione e giovedì vi è l’incontro col Comune. Gli enti locali non lascino nulla d’intentato”.