Campi Bisenzio, prosegue l’iter per il patto di amicizia con la città di Harbin in Cina

CAMPI BISENZIO – Proseguono gli incontri del Comune di Campi, in questo caso con la città di Harbin, in Cina, per stipulare nuovi patti di amicizia. Incontro che si è svolto ieri, giovedì 13 maggio, on line, fra il sindaco di Harbin e l’assessore ai gemellaggi e ai rapporti con la comunità cinese Giorgia Salvatori, […]

CAMPI BISENZIO – Proseguono gli incontri del Comune di Campi, in questo caso con la città di Harbin, in Cina, per stipulare nuovi patti di amicizia. Incontro che si è svolto ieri, giovedì 13 maggio, on line, fra il sindaco di Harbin e l’assessore ai gemellaggi e ai rapporti con la comunità cinese Giorgia Salvatori, in rappresentanza del sindaco di Campi Bisenzio Emiliano Fossi. Le analogie tra le due realtà sono estremamente numerose, come ha voluto ribadire il sindaco Fossi nella sua lettera inviata al primo cittadino di Harbin:  “Campi Bisenzio è al centro di un distretto economico molto importante, ed è come Harbin uno snodo cruciale per l’economia di un’area estremamente vasta e sviluppata: la vocazione produttiva della nostra città – accentuata anche dalla grande operosità di tanti cittadini cinese – ha trasformato negli ultimi decenni Campi Bisenzio in un hub produttivo e logistico centrale nell’economia toscana”. 

Ma è l’attenzione alla cultura e all’arte contemporanea l’aspetto che più unisce le due città, anche a detta dell’assessore Giorgia Salvatori: “Harbin e Campi Bisenzio sono città di scambio, di contaminazione, di incontro tra culture diverse. Harbin deve la sua fortuna anche ai tanti commercianti europei che un secolo fa si trovarono ad abitarla, come al trovarsi a essere una “testa di ponte” verso la Russia e il nord est asiatico; allo stesso modo, Campi Bisenzio gode della vicinanza di Firenze e delle altre città storiche della Toscana, dalla quale però si distingue per la continua ricerca della contemporaneità a livello culturale, per la capacità di accogliere comunità diverse che con il tempo sono divenute parte integrante di un tessuto cittadino incredibilmente multietnico”.