Campi Bisenzio: “Vergogna”, continua la protesta del Comitato genitori Campi centro

CAMPI BISENZIO – Forse non tutto può essere limitato alla contestazione che, le mamme, hanno esternato nei confronti dell’operazione “lavagne LIM”. Probabilmente quello delle lavagne è stato l’ultimo pretesto per “rinfocolare” una serie di reazioni che il Comitato genitori Campi centro aveva voglia di esternare da tempo. “Sono almeno tre anni che ci stanno rimpallando […]

CAMPI BISENZIO – Forse non tutto può essere limitato alla contestazione che, le mamme, hanno esternato nei confronti dell’operazione “lavagne LIM”. Probabilmente quello delle lavagne è stato l’ultimo pretesto per “rinfocolare” una serie di reazioni che il Comitato genitori Campi centro aveva voglia di esternare da tempo.

“Sono almeno tre anni che ci stanno rimpallando sul problema della scuola Matteucci – spiega la rpesidente Annalisa Menconi – per risistemare la scuola e renderla agibile e sicura basterebbe finanziare (circa 280mila euro dicono le mamme, ndr) il rifacimento del tetto. Invece si va avanti con proposte strampalate o che non stanno in piedi estremamente costose e bizzarre senza che si sia mosso un dito verso la soluzione del problema”.

Per dire questo Menconi, insieme a una dozzina di mamme, ha dato appuntamento sui gradini della scuola di via Buozzi dove, indicano con le dita, “ci sono enormi quantità di guano di piccione, cosa estremamente dannosa e pericolosa per la salute pubblica – dicono – e se non si è stati in grado di risolvere questo problema figurarsi tutto il resto”.

E allora parliamo di tutto il resto. “La palestra – spiega Menconi – è oggetto di un’ipotesi di progetto che rischia di sacrificare quel poco spazio che c’è per l’educazione fisica – dice – ad un’assurda idea di abbellimento coreografico che risulterà inutile e costoso. Il risultato vero? Perdere quei 300mila euro che la Regione aveva messo a disposizione per risistemare la palestra e che, se non saranno spesi per questo, saranno persi”.

Le mamme sottolineano di non essere contrarie alla tecnologia e all’innovazione, anzi sottolineano, “noi vogliamo che la scuola pubblica offra il meglio per i nostri figli – conclude Menconi – ma non possiamo instalalre 400mila euro di materiali nuovissimi in posti dove ci piove dentro, i muri sono cadenti o non ci sono le tende alle finestre e quando c’è il sole le lavagne Lim non potranno essere utilizzate perché ci saranno i riflessi sopra. Basta con gli specchietti delle allodole sbandierati al vento da amministratori incapaci e da politici che credono di usarci ai loro fini”.

D. C.

Guarda l’intervista a Annalisa Menconi: [youtube=http://youtu.be/C0tuRMZ7ztI]